E se i vostri figli si liberassero dei compiti a casa?

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Una coppia di genitori canadesi ha ottenuto che i due fratellini di 11 e 10 non debbano studiare anche a casa, dimostrando che i compiti non sono necessari a una buona riuscita scolastica

Stressati ed esausti per il quotidiano e gravoso carico di compiti per i figli, due battaglieri genitori canadesi sono riusciti a stilare "un contratto" con la scuola che permette ai loro bambini di abolire il lavoro a casa assegnato dagli insegnanti.

Gli avvocati Shelli e Tom Miley avevano già combattuto con i compiti del figlio maggiore Jay, che una volta aveva dovuto ritagliare da un catalogo immagini di beni di consumo per un totale di un milione di dollari. Ora non volevano ripetere l'esperienza con il piccolo Spencer, 11 anni, e la sorella Brittany, 10.

Troppo spesso i due bambini finivano la giornata in lacrime sui quaderni, dopo essere tornati di corsa dal calcio o le lezioni di pattinaggio. E alla fine, non avevano tempo per ripassare le materie sulle quali erano più deboli. Così i due genitori hanno iniziato a raccogliere studi scientifici sui compiti, per provare che per i più piccoli non sono necessari alla riuscita scolastica.
Muniti del loro dossier hanno aperto i negoziati con la scuola cattolica dei figli, la St. Brigid Elementary Junior High School di Calgary.

Il risultato è stato un preciso contratto, denominato "piano differenziato per i compiti", che impone ai figli di venire a scuola preparati. A casa devono ripassare le materie in vista delle verifiche, leggere regolarmente e suonare uno strumento musicale. In pratica sono loro stessi, con i genitori, a decidere cosa studiare a casa.
"Invece di completare sconsideratamente pagine di compiti che ritenevamo di dubbio valore, ora ci possaimo concentrare sulle loro debolezze", ha spiegato Shelli Milley al sito Canada.com.

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