Obama in Oriente: dialogo con la Cina, monito alla Nordcorea

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Le parole del presidente Usa prima di lasciare Tokyo: l'impegno degli Stati Uniti in Asia è "incrollabile". Fondamentale una "cooperazione pragmatica" con Pechino. Appello alla Birmania per la liberazione di San Suu Kyi

Barack Obama, è partito oggi da Tokyo diretto a Singapore, seconda tappa del suo tour asiatico di nove giorni, dove parteciperà al vertice dell'Apec (Coperazione economica Asia-Pacifico). Al termine del summit Obama si recherà in visita in Cina e in Corea del Sud. Prima di lasciare Tokyo Obama, in un discorso ad ampio raggio, che mirava anche a rassicurare il Giappone sulla saldezza dei rapporti con gli Usa, ha detto che l'impegno degli Stati Uniti in Asia è incrollabile e ha sottolineato l'importanza di una "cooperazione pragmatica" con la Cina. Il presidente Usa ha, inoltre, chiesto alla Birmania di liberare Aung San Suu Kyi e gli altri prigionieri politici "senza condizioni", ha sollecitato la Corea del Nord a riprendere il dialogo a sei sul suo programma nucleare e ha ribadito la necessità di giungere a un modello economico "equilibrato e sostenibile" per evitare del ripetersi di una nuova depressione economica.

Il tema di fondo del discorso di Obama, tenuto davanti a 1.500 persone nell'auditorio musicale del Suntory Hall, era una riaffermazione della profonda importanza da lui attribuita alla regione asiatica. Presentandosi come il primo presidente americano la cui visione del mondo è stata modellata dai numerosi anni vissuti nella sponda Pacifica (nelle Hawaii e in Indonesia) ha detto che "ogni americano deve sapere che noi abbiamo un interesse importante nel futuro di questa regione perché quello che accade qui ha un effetto diretto sulle nostre vite negli Usa". "E' in questa regione che transita gran parte del nostro commercio e dove compriamo gran parte dei nostri beni", ha detto Obama. Il presidente Usa ha rassicurato il Giappone sulla importanza della loro partnership "basata sulla eguaglianza e sul rispetto reciproco".

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