Oltre alle parate e alle folle oceaniche, il governo ha organizzato anche una imponente mobilitazione in rete. E China Mobile ha "regalato" una suoneria patriottica ai propri clienti. Ma le voci dei dissidenti sono tornate a farsi sentire
di Nicola Bruno
Non solo parate faraoniche e l'Empire State Building di New York illuminato rosso e giallo. Per le celebrazioni del 60esimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare della Cina, il governo di Pechino si è mobilitato anche online. Dimostrando ancora una volta tutti i paradossi di una super-potenza mondiale costretta a far leva su una propaganda pervasiva.
E così, nei giorni precedenti alle manifestazioni, i cittadini sono stati invitati a contribuire attivamente alla "costruzione della memoria storica del paese". "Tutti i principali portali cinesi avevano un gigantesco banner in home", sottolinea il blogger-giornalista Josie Liu . "Questi banner inviavano a siti di celebrazione dell'anniversario dove i cittadini erano invitati a contribuire, trasformando la tradizionale propaganda di stato in un meraviglioso show di memoria collettiva". Un fenomeno ben noto agli esperti di politica online che da tempo parlano di "Spinternet" come nuova forma di censura online: spingere i cittadini a parlare bene del proprio governo su blog, forum e siti web, in modo da "oscurare" la visibilità delle voci dissidenti. E, spesso, questo avviene anche dietro pagamento di una somma di denaro.
China Mobile è andata ancora oltre, cambiando la suoneria di tutti i suoi clienti con un motivo patriottico. "Si tratta di un regalo", ha detto un rappresentante della compagnia telefonica di stato. "Nel caso qualcuno non si sentisse sufficientemente patriottico", è stato il commento sarcastico del New York Times.
IL VIDEO DELLA SUONERIA
Eppure tutto questo dispiegamento di forze non è stato sufficiente per mettere a tacere le tante proteste. Nonostante la censura a tappeto (come documenta in questo post l'attivista Rebecca MacKinnor, i dissidenti si sono comunque mobilitati online, organizzando una "contro-parata" virtuale. In particolare un'immagine ha fatto il giro di blog e forum: il carro con una tastiera gigantesca e sopra il messaggio: "Questa pagina non può essere visualizzata". Lo stesso che tanti cittadini cinesi hanno trovato quando, nei giorni scorsi, hanno provato ad accedere a Facebook o Twitter.
Non solo parate faraoniche e l'Empire State Building di New York illuminato rosso e giallo. Per le celebrazioni del 60esimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare della Cina, il governo di Pechino si è mobilitato anche online. Dimostrando ancora una volta tutti i paradossi di una super-potenza mondiale costretta a far leva su una propaganda pervasiva.
E così, nei giorni precedenti alle manifestazioni, i cittadini sono stati invitati a contribuire attivamente alla "costruzione della memoria storica del paese". "Tutti i principali portali cinesi avevano un gigantesco banner in home", sottolinea il blogger-giornalista Josie Liu . "Questi banner inviavano a siti di celebrazione dell'anniversario dove i cittadini erano invitati a contribuire, trasformando la tradizionale propaganda di stato in un meraviglioso show di memoria collettiva". Un fenomeno ben noto agli esperti di politica online che da tempo parlano di "Spinternet" come nuova forma di censura online: spingere i cittadini a parlare bene del proprio governo su blog, forum e siti web, in modo da "oscurare" la visibilità delle voci dissidenti. E, spesso, questo avviene anche dietro pagamento di una somma di denaro.
China Mobile è andata ancora oltre, cambiando la suoneria di tutti i suoi clienti con un motivo patriottico. "Si tratta di un regalo", ha detto un rappresentante della compagnia telefonica di stato. "Nel caso qualcuno non si sentisse sufficientemente patriottico", è stato il commento sarcastico del New York Times.
IL VIDEO DELLA SUONERIA
Eppure tutto questo dispiegamento di forze non è stato sufficiente per mettere a tacere le tante proteste. Nonostante la censura a tappeto (come documenta in questo post l'attivista Rebecca MacKinnor, i dissidenti si sono comunque mobilitati online, organizzando una "contro-parata" virtuale. In particolare un'immagine ha fatto il giro di blog e forum: il carro con una tastiera gigantesca e sopra il messaggio: "Questa pagina non può essere visualizzata". Lo stesso che tanti cittadini cinesi hanno trovato quando, nei giorni scorsi, hanno provato ad accedere a Facebook o Twitter.