Immigrazione al centro della riunione a Bruxelles dei ministri della Giustizia e degli Interni dell'Unione europea. Forti critiche sono arrivate dall'Ue alla Libia per le condizioni in cui vengono tenuti i clandestini
L'Unione Europea non usa la diplomazia e prende posizione contro la Libia. "Nelle carceri libiche i detenuti sono costretti a sopravvivere in condizioni terrificanti". Non è una novità. Bruxelles già dal 2007 è in possesso di un rapporto di Frontex (l'agenzia che controlla le frontiere esterne) nel quale si parla dei clandestini detenuti dalle autorità di Tripoli. Ora però il vicepresidente della Commissione europea, Jacques Barrot, dice "urge una missione per verificare la situazione in cui sono tenuti gli immigrati irregolari nelle carceri". I rapporti sono allarmanti e Barrot non esita a definire la situazione inaccettabile. Parole pesanti che arrivano al termine della riunione dei rappresentanti dei ministeri degli interni e della giustizia dei 27 a Bruxelles. Immigrazione ed asilo al centro del dibattito di oggi cui ha partecipato anche l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati che ha criticato la proposta italiana di creare un'agenzia europea che esamini le richieste di asilo. Guterres ha ribadito le "forte riserve" sui respingimenti dei migranti verso la Libia effettuati dalle autorità italiane: "La nostra posizione è chiara", ha detto, "in Libia non esistono le condizioni necessarie per garantire la protezione dei richiedenti asilo". Critiche all'Italia sulla gestione dei richiedenti asilo sono arrivate oggi anche dal rapporto Human rights watch secondo cui "l'Italia intercetta migranti e richiedenti asilo africani sui barconi e, senza valutazioni opportune, li respinge in Libia". Intanto l'Unione oggi ha presentato il programma di ripartizione degli immigrati che hanno diritto d'asilo con un progetto pilota che riguarderà Malta.