Omicidio Politkovskaja. La Corte ordina un nuovo processo

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La Corte suprema russa ha respinto la sentenza che assolveva i presunti killer di Anna Politkovskaya. La Corte ha ordinato un nuovo processo

La Corte Suprema russa ha respinto la sentenza di assoluzione per i tre uomini imputati per l'omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaja, uccisa a Mosca il 7 ottobre 2006.

La Corte ordina così un nuovo processo e ribalta la decisione dei giudici del febbraio scorso.

Si dispone dunque un nuovo iter giudiziario per dare un volto e un nome a chi uccise quasi tre anni fa la cronista russa, nota in tutto il mondo per aver denunciato i soprusi dell'esercito russo compiuti durante la guerra in Cecenia e per non aver mai nascosto la sua opposizione nei confronti di Vladimir Putin. La Politkovskaja, più in generale, si occupava di violazione dei diritti civili, sollevando dubbi sulla determinazione della Russia nel proteggere la libertà di parola.

7 Ottobre 2006. Anna Politkovskaja viene trovata senza vita davanti all'ascensore della sua abitazione di Mosca. Freddata con cinque colpi di pistola. Il corpo senza vita della cronista del quotidiano Novaja gazeta viene ritrovato da una donna che abita nello stabile.

Fine agosto 2007. Il Procuratore generale dispone l'arresto di quattro persone che sarebbero implicate nell'omicidio Politkovskaja.

19 novembre 2008. Inizia a Mosca il processo.

Febbraio 2009. Arriva l'assoluzione per l'assassinio della giornalista russa per quattro imputati, che nel corso del dibattimento si erano dichiarati non colpevoli. Nessuno di loro, però, era accusato di essere il mandante dell'omicidio nè di averlo commesso materialmente. L'imputazione era di complicità per tre, e di estorsione in una vicenda legata all'omicidio per uno di loro.
Sul banco degli imputati, infatti, non comparivano nè i mandanti nè gli esecutori materiali.

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