Tre soldati italiani sono stati feriti in un attacco a una pattuglia nei pressi di Farah, in Afghanistan. Secondo fonti della Difesa, che hanno confermato la notizia, uno dei feriti è in condizioni gravi
Questa mattina, una pattuglia congiunta di Forze dell’Esercito Afghano e di Paracadutisti della Folgore è stata attaccata nella parte meridionale della Regione sotto comando italiano ad una ventina di chilometri a nord di Farah.
I militari Afghani ed i Paracadutisti del 187° Reggimento Folgore, con il supporto dei carri “Dardo” del 1° Reggimento Bersaglieri, hanno immediatamente risposto al fuoco, manovrando le forze contro il fianco avversario.
Tre militari italiani sono rimasti feriti, due in modo lieve e uno gravemente. A quanto si apprende, il militare più grave sarebbe stato ferito all'ascella, tuttavia, dichiara il ministro della Difesa ignazio la Russa "non sarebbe in pericolo di vita".
Nella stessa zona di Farah, ma durante la notte, si era avuto un altro attacco ad una pattuglia di militari italiani. Questi avevano risposto al fuoco, senza riportare alcuna conseguenza. La provincia di Farah si trova nella parte meridionale della Regione ovest, a comando italiano. E' una zona tradizionalmente calda, cosi' come lo e' anche quella della provincia di Bala Morgab, che si trova invece nella parte nord dell'area di responsabilita' italiana: proprio qui, ieri, si e' verificata una dura battaglia durante la quale sono stati colpiti due elicotteri Mangusta, ma non ci sono stati feriti tra gli italiani. Ingenti, invece, le perdite tra gli 'insorti'.
L'aumento degli attacchi che si sta registrando contro le truppe italiane non cambiera' nulla della presenza italiana in Afghanistan. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al suo arrivo alla ministeriale Difesa della Nato a Bruxelles.
"No, questo sicuramente no", ha risposto ai giornalisti che chiedevano se cambierà qualcosa per la missione italiana. "L'ho detto piu' volte fin dall'inizio del mio mandato. Nessun governo, neanche il precedente, ha mai nascosto che la missione non è solo di ricostruzione, ma richiede anche uso della forza giusta quando e' necessario. Forse prima si tendeva di più a sottacere le occasioni in cui i nostri militari erano stati costretti all'uso della forza giusta. Io ho sempre detto - ha aggiunto La Russa - che e' corretto essere assolutamente trasparenti. Questo fa parte dei compiti che hanno i nostri soldati. Loro lo sanno molto bene, ne sono consapevoli, pertanto non credo ci sia ragione alcuna per immaginare una modifica".
I militari Afghani ed i Paracadutisti del 187° Reggimento Folgore, con il supporto dei carri “Dardo” del 1° Reggimento Bersaglieri, hanno immediatamente risposto al fuoco, manovrando le forze contro il fianco avversario.
Tre militari italiani sono rimasti feriti, due in modo lieve e uno gravemente. A quanto si apprende, il militare più grave sarebbe stato ferito all'ascella, tuttavia, dichiara il ministro della Difesa ignazio la Russa "non sarebbe in pericolo di vita".
Nella stessa zona di Farah, ma durante la notte, si era avuto un altro attacco ad una pattuglia di militari italiani. Questi avevano risposto al fuoco, senza riportare alcuna conseguenza. La provincia di Farah si trova nella parte meridionale della Regione ovest, a comando italiano. E' una zona tradizionalmente calda, cosi' come lo e' anche quella della provincia di Bala Morgab, che si trova invece nella parte nord dell'area di responsabilita' italiana: proprio qui, ieri, si e' verificata una dura battaglia durante la quale sono stati colpiti due elicotteri Mangusta, ma non ci sono stati feriti tra gli italiani. Ingenti, invece, le perdite tra gli 'insorti'.
L'aumento degli attacchi che si sta registrando contro le truppe italiane non cambiera' nulla della presenza italiana in Afghanistan. Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al suo arrivo alla ministeriale Difesa della Nato a Bruxelles.
"No, questo sicuramente no", ha risposto ai giornalisti che chiedevano se cambierà qualcosa per la missione italiana. "L'ho detto piu' volte fin dall'inizio del mio mandato. Nessun governo, neanche il precedente, ha mai nascosto che la missione non è solo di ricostruzione, ma richiede anche uso della forza giusta quando e' necessario. Forse prima si tendeva di più a sottacere le occasioni in cui i nostri militari erano stati costretti all'uso della forza giusta. Io ho sempre detto - ha aggiunto La Russa - che e' corretto essere assolutamente trasparenti. Questo fa parte dei compiti che hanno i nostri soldati. Loro lo sanno molto bene, ne sono consapevoli, pertanto non credo ci sia ragione alcuna per immaginare una modifica".