Israele, no agli Usa sugli insediamenti in Cisgiordania

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Il governo Netanyahu ha fatto sapere che non intende rinunciare ai progetti di sviluppo edilizio di alcuni grandi insediamenti esistenti

Israele si è impegnato a "non costruire nuovi insediamenti" e a rimuovere gli avamposti abusivi ma non a rinunciare ai progetti di sviluppo di alcuni grandi insediamenti già esistenti. Lo ha detto Mark Regev, portavoce del premier Netanyahu, rispondendo così al segretario di Stato americano, Hillary Clinton, che aveva chiesto a Isarele un totale congelamento di tutti i piani di espansione degli insediamenti in Cisgiordania. Intanto gli abitanti dei piccoli avamposti costruiti sulle terre dove dovrebbe nascere lo Stato palestinese non si arrendono e nonostante polizia ed Esercito continuino a demolire le loro case, spesso semplici baracche, fanno sapere: non ce ne andremo.

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