In una lettera dal carcere, l'ex terrorista ribadisce di non essere il responsabile dell'omicidio e fa i nomi dei 4 assassini. Poi aggiunge che il colpo che ferì il figlio del gioielliere sarebbe partito dall'arma del padre del ragazzo
"Sono innocente". Torna a parlare Cesare Battisti, lo fa in una lettera scritta dal carcere, in Brasile. L'ex terrorista ribadisce di non essere il responsabile dell'omicidio del gioielliere Torregiani, per il quale è stato condannato all'ergastolo in via definitiva, e fa i nomi dei 4 assassini: Giuseppe Memeo, Sante Fatone, Sebastiano Masala e Gabriele Grimaldi, 4 suoi ex compagni dei Pac tutti pentiti. Poi si dice "un perseguitato politico" e aggiunge che il colpo che ferì e rese invalido il figlio del gioielliere sarebbe partito dall'arma del padre del ragazzo.
