Incidente lago di Como, socio di Morgan Algeri: "Sapeva come riemergere, era addestrato"

Lombardia

Il 38enne era pilota collaudatore e responsabile della sicurezza nella Scuola volo Caravaggio, oltre che un esperto subacqueo

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Aveva ricevuto un addestramento specifico per i casi di inabissamento Morgan Algeri, 38enne di Brembate Sopra (Bergamo) morto sabato sera dopo essere precipitato con l'auto nel lago di Como. Lo riferisce Alessio Pengue, della Scuola volo Caravaggio, amico e socio di Algeri. Il 38enne infatti era pilota collaudatore e responsabile della sicurezza della Scuola volo, oltre che un esperto subacqueo. 

Le parole del socio di Morgan Algeri

"Morgan - racconta Pengue - si sottoponeva ogni anno a corsi di aggiornamento di Water escape training, che servono a imparare come uscire da un aereo finito in acqua e con l'abitacolo ribaltato: se non ce l'ha fatta Morgan a venir fuori dalla sua Mercedes finita nel lago, vuol dire che proprio non c'era modo di farlo. Perché se c'era una persona addestrata, quella era lui".

Pengue dal 2016 gestiva con Algeri la Scuola Volo di Caravaggio (Bergamo): "Ho perso non solo un amico e un socio, ma anche un fratello - aggiunge -. Ci sentivamo tutti i giorni, ci siamo sentiti anche sabato, e non sapevo avrebbe trascorso la serata a Como né che frequentava una donna: me l'avrebbe confidato. Per questo pensiamo che fossero al primo appuntamento. Me l'hanno confermato anche la famiglia e i suoi amici d'infanzia".

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Le ipotesi

L'incidente, che ha provocato la morte di Algeri e di Tiziana Tozzo, 45 anni, di Cantù, è avvenuto sabato sera intorno alle 23 sul piazzale di Villa Geno. L'ipotesi più accreditata è quella di un guasto all'auto, un suv Mercedes Gls con cambio automatico. Una tesi suffragata tra l'altro dalle affermazioni della sorella di Algeri, che ha riferito alla squadra mobile di problemi legati al suv, acquistato in leasing dal fratello pochi mesi fa. L'altra ipotesi è quella di un errore umano del conducente, mentre è stata definitivamente scartata l'ipotesi di un gesto volontario.

La dinamica

Secondo le testimonianze, la vettura è improvvisamente partita in avanti, spostando una panchina in granito e sfondando la balaustra del piazzale, per poi inabissarsi a 15 metri di profondità, dopo un volo di circa tre metri. L'impatto con la superficie del lago ha provocato l'apertura degli airbag. Da quanto si è appreso, i due corpi sono stati trovati all'esterno dell'abitacolo e una portiera era aperta: questo fa pensare che Algeri, addestrato a interventi in caso di inabissamento, abbia cercato di salvarsi e di salvare l'altra vittima. 

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