La notizia è riportata dal Corriere.it. I Comuni firmano una petizione per un protocollo di gestione dei lupi potenzialmente pericolosi, come già adottato per l’orso bruno. Monitoraggio, allontanamento, rimozione degli esemplari che manifestino comportamenti potenzialmente pericolosi
Una petizione che sarà inviata agli assessori lombardi all’ambiente e all’agricoltura, poi la Comunità montana invierà una lettera ai ministri, ai vertici regionali e provinciali, per chiedere che il lupo non sia più considerato un animale in via di estinzione.
I 12 sindaci della Valchiavenna denunciano una situazione che non ritengono più sostenibile: "Allarmati dalle continue incursioni in stalle, giardini, cortili, abitazioni, chiediamo che la Regione si faccia promotrice in tempi rapidi di un protocollo di gestione dei lupi potenzialmente pericolosi, come già adottato per l’orso bruno. Monitoraggio, allontanamento, rimozione degli esemplari che manifestino comportamenti potenzialmente pericolosi", si legge nel documento citato dal Corriere.it.
Raccolta firme
Segnalate negli ultimi mesi 13 predazioni con 70 capi morti a causa dell’attacco dei lupi che hanno coinvolto 10 aziende agricole. "Nessuno chiede di abbatterli, ma di fare qualcosa per rendere la coesistenza più facile. In Lombardia ci sono 22 parchi e 65 riserve. Possibile che non possano essere confinati in un luogo sicuro per loro e per l’uomo?", dice Mario Pighetti, il vicepresidente dell’associazione «Difesa rurale», ascoltato da Corriere.it, tra i principali promotori della raccolta firme contro i grandi predatori promossa per sabato prossimo in centro a Chiavenna.