Il cimelio, rifugio dei superstiti del Dirigibile Italia precipitato sul pack per una tempesta durante la spedizione al Polo Nord del 1928, sarà nuovamente visibile al pubblico in occasione del 70esimo anniversario del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano
Dal 15 febbraio a Milano torna visibile al pubblico dopo un lungo restauro la celebre Tenda Rossa che diede rifugio per 48 giorni ai superstiti del Dirigibile Italia precipitato sul pack per una tempesta durante la spedizione al Polo Nord guidata da Umberto Nobile e partita da Milano nel 1928. Il cimelio, tra i pochi oggetti della spedizione conservati fino a oggi, sarà esposto in occasione del 70esimo anniversario del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.
Il cimelio
Pianta quadrata (270 cm per ciascun lato) e struttura piramidale di 250 cm di altezza: la tenda è realizzata in tela di seta, di color avorio per la parte esterna e in taffettà di seta blu-petrolio per quella interna. Per renderla visibile all'avvistamento aereo i superstiti vi versarono dell'anilina rossa (fuxina), utilizzata in volo per determinare la quota del Dirigibile. Sebbene sbiadita dopo pochi giorni, questa particolare colorazione conferirà alla Tenda il nome con cui è conosciuta. "Il Museo, con il lavoro di restauro della Tenda Rossa, riportata all'ammirazione del pubblico, consolida la propria vocazione alla valorizzazione dell'importanza della ricerca non disgiunta dai valori umanistici che la, pur sfortunata, spedizione di Umberto Nobile richiama con forza”. Lo dichiara Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale del Museo. E aggiunge: “Poter collocare la Tenda Rossa nei depositi visitabili del Museo, rappresenta un primo importante traguardo, che tanto racconta delle molte attività - dietro le quinte - svolte dai musei: studiare, curare, salvaguardare gli oggetti per traghettarli nel tempo e permettere alle generazioni future di ricucire e conoscere l'identità di un territorio, un'epoca, una cultura del passato".
Il restauro
La Tenda Rossa appartiene alla collezione del Civico Museo Navale Didattico ed è in comodato al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia dal Comune di Milano. Il lungo restauro di cui è stata oggetto è iniziato nel 2008 grazie al co-finanziamento di Regione Lombardia e affidato alla restauratrice di tessuti Cinzia Oliva, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano. "Il lavoro di restauro e di musealizzazione della Tenda Rossa rappresenta un eccellente esempio di come le strategie di collaborazione tra il Comune di Milano e i Musei della città portino a grandi risultati nella valorizzazione del patrimonio culturale cittadino”, ha dichiarato l'Assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi. “In particolare - ha aggiunto -, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ha saputo applicare il meglio della propria identita' museale nel perseguire un rigoroso progetto scientifico, sia nel trattamento delle delicate superfici della tenda, che nell'applicazione di un rigoroso protocollo per l'esposizione al pubblico. Un brillante progetto di ricerca applicata si trasforma dunque in una straordinaria occasione di conoscenza delle collezioni pubbliche e di approfondimento su un momento di grande importanza nella storia della ricerca scientifica italiana".
Difficoltà di conservazione
La Tenda Rossa, per garantire l’adeguata conservazione, è stata collocata in un box
apposito. Nuovi percorsi guidati porteranno il pubblico a conoscere non solo le vicende storiche legate a Tenda Rossa, ma anche le complesse necessità di conservazione di questo tipo di manufatti. Valorizzare i beni non significa solo esporli ma anche studiarli e metterli in sicurezza. Il restauro della tenda è stato un intervento complesso che ha richiesto il lavoro di professionisti del settore tessile, analisi scientifiche, ricerche storiche e momenti di riflessione comune con i professionisti del Museo attorno all'oggetto. Lo stato di conservazione dei materiali costitutivi era molto compromesso e frammentario. "L'intervento di restauro ha rappresentato una vera sfida, sia dal punto di vista delle scelte metodologiche che dal punto di vista espositivo”, ha spiegato Cinzia Oliva, la restauratrice di tessuti che si è occupata del restauro. “La fragilità della seta degradata, le dimensioni importanti e la tridimensionalità del manufatto, ci hanno costretto a pensare e ripensare continuamente a come intervenire, ricalibrando le scelte in base ai dati che si scoprivano man mano che si procedeva con le operazioni. La Tenda Rossa si è rivelata come uno dei manufatti più impegnativi, coinvolgenti ed emozionanti di tutta la mia carriera professionale".