Monza: commessa regala vestiti a clochard, polizia rintraccia la sua famiglia

Lombardia

Il 38enne, allontanatosi da casa sua in Francia tre mesi fa, era arrivato nel suo vagabondare in Lombardia

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E' stata rintracciata la famiglia di un clochard 38enne che, allontanatosi da casa sua in Francia tre mesi fa, era arrivato nel suo vagabondare a Monza. E' stato possibile ricongiungere l'uomo, che soffre di depressione, alla famiglia grazie alla generosità di una commessa e all'intervento della Polizia di Stato.

Il racconto della commessa

Martedì pomeriggio il 38enne è entrato in un negozio del centro di Monza, ha preso alcuni capi di abbigliamento ed è andato nel camerino per provarli. "Ho visto che era vestito in modo trasandato e che si aggirava tra gli scaffali come un bambino in un negozio di giocattoli", ha raccontato Irene, la commessa del negozio. "Inizialmente mi sono sentita in pericolo perché ho percepito che avesse qualche problema, per questo ho chiesto aiuto". Poi la donna lo ha osservato dallo specchio "perché aveva lasciato parte della tenda aperta e ho provato empatia quando ho visto che si accarezzava la guancia, come se si vedesse bello con quei vestiti indosso".

All'arrivo della Polizia è stato chiaro che l'uomo non avesse il denaro per pagare gli abiti che aveva provato, così la commessa ha deciso di regalargli un giubbotto pesante e un paio di pantaloni. "Non mi aspettavo che fosse una storia tanto intricata - ha proseguito Irene - credevo che fosse un clochard come purtroppo ce ne sono tanti, una persona che magari aveva qualche difficoltà". E' rimasta "delusa che non fosse stato preso in carico dai servizi sociali, dati i suoi evidenti problemi".

Le indagini

Una volta in Questura, si è scoperto che c'era un alert per una persona scomparsa in ambito Schengen. La Polizia si è attivata presso il consolato francese di Milano, che ha avvisato la famiglia del 38enne. "È stato davvero emozionante per noi ricongiungere i genitori a un figlio per il quale temevano il peggio - ha raccontato all'ANSA Antonio Cerciello, uno degli agenti di Polizia che si è occupato del caso - ci siamo attivati perché la famiglia sapesse che era vivo e stava bene, è stato bello poterlo aiutare, accompagnarlo in ospedale dove sta ricevendo le cure del caso, in attesa dell'arrivo dei suoi genitori, che dovrebbe avvenire già domani". L'uomo, che in tasca aveva un certificato di un precedente accesso in psichiatria, è ora ricoverato al San Gerardo di Monza, in attesa di poter riabbracciare la sua famiglia. 

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