Corruzione, sequestrati beni per 4,5 milioni a imprenditore bergamasco

Lombardia

Si tratta di 13 fabbricati e 27 terreni tra le province di Bergamo e Brescia. L'uomo era stato arrestato nel 2016

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E' in corso di esecuzione un decreto di sequestro preventivo di beni per circa 4.5 milioni di euro in gran parte di proprietà di una società di capitali riconducibile all'imprenditore bergamasco P. Z. Si tratta di 13 fabbricati e 27 terreni tra le province di Bergamo e Brescia. Il sequestro, disposto dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, riguarda anche il capitale sociale e il patrimonio di una società proprietaria di un'azienda operante nel settore della ristorazione ed organizzazione eventi.

Le indagini

L'uomo era stato arrestato nel 2016 nell'ambito di uno dei filoni dell'indagine della Dda su un sistema di presunte tangenti per l'assegnazione di subappalti di opere pubbliche in Lombardia, tra cui quella per il collegamento ferroviario tra il Terminal 1 e il Terminal 2 di Malpensa. L'uomo è stato definitivamente condannato per i reati di associazione per delinquere, trasferimento fraudolento di valori, corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, bancarotta fraudolenta e reati di natura fiscale.

"Elementi di pericolosità sociale"

A carico dell'imprenditore ci sono "elementi di pericolosità sociale" per un "periodo accertato giudizialmente", con condanne che vanno dall'ipotesi di corruzione a quella di riciclaggio fino all'evasione fiscale, "dal 2003 e fino al 2015 compreso". Lo si legge nel provvedimento, eseguito dalla Gdf di Milano, che ha portato al sequestro. Nei due decreti (uno integrativo) emessi dalla Sezione presieduta da Fabio Roia, su richiesta del pm Bruna Albertini, si dà conto che dalle sentenze a carico dell'imprenditore è emersa "l'esistenza di un vero e proprio 'gruppo Z.' che ha operato dal 2003 al 2013 mediante una 'successione' tra una serie di società riferibili" all'imprenditore. Una parte delle "risorse - scrivono i giudici - veniva definitivamente distratta da P. Z. che la utilizzava per impiegarla in altre sue attività collaterali come l'apertura" di una "splendida tenuta adibita a sala ricevimenti" con ristorazione che si trova a Trescore Balneario (Bergamo), in affitto ora a "terze persone" non coinvolte nell'indagine. 

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