Rapine vicino al confine con la Svizzera: 10 indagati, 2 arresti

Lombardia

Le accuse sono, a vario titolo, rapina aggravata dall'uso delle armi, ricettazione, porto illegale di armi, incendio e furto in abitazione

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Due uomini sono stati arrestati dai carabinieri di Como e di Cantù con le accuse, a vario titolo e in concorso con altre otto persone, quattro delle quali già detenute in Svizzera, di rapina aggravata dall'uso delle armi, ricettazione, porto illegale di armi, incendio e furto in abitazione. L'ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Como ed eseguita stamattina nelle province di Como, Milano e Monza-Brianza.

L'inchiesta

L'operazione era stata avviata nell'ottobre 2021 dopo alcune rapine messe a segno ai danni di distributori di benzina svizzeri, nella zona a ridosso del confine italiano. Le indagini hanno permesso di scoprire la presenza di un gruppo criminale italiano tra le province di Como, Varese, Monza-Brianza e Milano, dedito a furti e rapine a mano armata tra l'Italia e la Svizzera. Facevano parte di questo gruppo i quattro italiani arrestati nel dicembre 2021 in Svizzera, su indicazione degli inquirenti italiani, mentre stavano per fare una rapina in banca a Molinazzo di Monteggio (Svizzera). E sarebbe attribuibile alla stessa organizzazione un'altra rapina in un'azienda di Grandate (Como), il 13 gennaio scorso. L'indagine, spiega un comunicato il comando provinciale carabinieri di Como, "testimonia e rinsalda la proficua collaborazione pluriennale, esistente tra l'Arma dei Carabinieri comasca e la Polizia Cantonale del Canton Ticino".

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