Cassazione: moglie ricca deve mantenere alto tenore vita a ex marito con figlio disabile

Lombardia
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L’uomo aveva smesso di fare il manager informatico durante il matrimonio, di comune accordo con la moglie, per prendersi cura di un figlio disabile. Dopo la separazione la donna pretendeva di tagliare l’assegno: l’uomo ha tentato senza successo di trovare un lavoro, per poi trasferirsi dalla sorella in Sardegna perché in Lombardia le case erano troppo care

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La Cassazione ha accolto il ricorso di un uomo, che ha smesso di fare il manager informatico durante il matrimonio per prendersi cura di un figlio disabile, e ha sentenziato il diritto per lui di godere di un mantenimento da parte della moglie ricca che gli consenta lo stesso tenore di vita che aveva avuto nel corso delle nozze. La donna pretendeva di tagliare l’assegno al marito, mentre l’uomo aveva lasciato la Lombardia, dove le case erano troppo care, per stabilirsi dalla sorella in Sardegna. La Suprema Corte, annullando la sentenza d’appello, rinvia dunque a un nuovo giudizio. La notizia è riportata da Il Sole 24 Ore.

L’iter giudiziario

In primo grado il diritto ad avere l’assegno di 1.500 euro, fissato in sede di separazione, era stato negato. In appello i giudici di legittimità avevano riconosciuto all’uomo solo 300 euro al mese. Per la Cassazione, invece, non sono stati applicati i principi che si seguono, in assenza di addebito, quando si deve determinare l’assegno in favore del coniuge debole. Eppure gli estremi per offrire le stesse garanzie - in genere assicurate alle ex mogli - c’erano tutti.

La vicenda

Il ricorrente aveva deciso di lasciare la sua attività remunerativa di manager informatico, d’accordo con la moglie, per accudire il figlio che aveva una disabilità motoria e seguire le incombenze legate alla prestigiosa casa coniugale. La donna, dal canto suo, aveva mantenuto il lavoro e poteva contare su proprietà immobiliari, oltre che su una famiglia di origine facoltosa. Versava circa 10mila euro al mese, per lo più impiegate per le esigenze del figlio, e garantiva una vita più che agiata a tutta la famiglia.

Le condizioni del marito dopo il matrimonio

Il quotidiano scrive che alla fine del matrimonio, durato dal 1995 al 2012, l’uomo aveva tentato, senza successo, di reinserirsi nel mondo del lavoro. A cinquanta anni non era riuscito a trovare altre occupazioni. Oltre alla conoscenza della tecnologia, aveva un brevetto per fare l’istruttore di equitazione, preso per stare accanto al figlio nella pratica equestre, che però non si era rivelato utile. Non in grado di mantenersi in maniera dignitosa, aveva dovuto lasciare la Lombardia, dove le case erano troppo care, per andare dalla sorella in Sardegna.

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