Milano, la nuova Hypercar Pagani in mostra al Museo della Scienza

Lombardia

All’interno della suggestiva Sala del Cenacolo, circondata dai disegni originali di Leonardo da Vinci, la nuova creazione dell’Atelier modenese firmata Horacio Pagani racconta un’idea automobilistica visionaria e in controtendenza

ascolta articolo

È il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia nel cuore di Milano ad ospitare l’unveiling ufficiale della nuova Hypercar Pagani, l’auto pronta a scrivere il terzo capitolo della storia automobilistica del brand, intitolato: Pagani Utopia. All’interno della suggestiva Sala del Cenacolo, circondata dai disegni originali di Leonardo da Vinci, la nuova creazione dell’Atelier modenese firmata Horacio Pagani racconta un’idea automobilistica visionaria e in controtendenza, utopica, romanticamente lontana dal significato attuale di automobile. E lo fa tenendo fede al più puro spirito Pagani che nel principio leonardesco di Arte e Scienza trova, da sempre, l’elemento alla base delle sue automobili. E non poteva esserci location migliore per presentare la nuova nata: Milano, città cosmopolita dove visse l’artista e il Museo che ospita le Gallerie Leonardo, la più grande esposizione permanente al mondo dedicata a Leonardo da Vinci ingegnere, umanista e indagatore della natura. 

Le aperture straordinarie

La mostra è accompagnata dal suggestivo sottofondo musicale dell’opera sinfonica scritta dal Conservatorio di Milano partendo dalle composizioni al pianoforte di un giovane Horacio Pagani, oggi diventata la colonna sonora della nuova Pagani Utopia. Apertura straordinaria della mostra venerdì 23, sabato 24, domenica 25 settembre dalle 18 alle 22: sarà possibile visitare i Chiostri e la Sala del Cenacolo acquistando il biglietto di ingresso sul sito web del Museo.

Hypercar Pagani e Leonardo

A rendere ancora più forte il legame tra il design delle Hypercar Pagani e la figura di Leonardo, un eccezionale prestito della Veneranda Biblioteca Ambrosiana che, in occasione della presentazione della nuova auto, ha permesso che sei disegni originali dedicati anche agli studi sull’aria lasciassero temporaneamente i caveau per dare vita alla mostra temporanea “Le forme dell’aria: da Leonardo a Pagani Utopia”. Curata da Pagani Automobili e Pietro C. Marani, uno dei maggiori conoscitori dell’artista toscano e autore di numerosi volumi a lui dedicati, l’esposizione offre un doppio percorso. Da un lato la straordinaria genialità di un uomo capace - sei secoli fa - di rappresentare anche l’invisibile attraverso una rassegna di fogli tratti dal Codice Atlantico e dedicati agli studi sull’aria e la loro applicazione; dall’altro il pensiero che ha portato il designer Horacio Pagani e il suo team a concepire il progetto Utopia.  Una doppia visione tra forma e funzione.

Il percorso

Il visitatore potrà seguire la genesi del progetto Pagani Utopia attraverso una serie di pannelli dedicati: dalle fonti di ispirazione ai primi disegni dell’auto, dalle scelte cromatiche ai materiali utilizzati, sintetizzati in un moodboard tridimensionale. Un percorso creativo che culmina nella Sala del Cenacolo dove si potrà vedere da vicino la nuova Hypercar Pagani. All’esterno una scocca dalle forme morbide ed eleganti realizzata nei più avanzati materiali compositi, all’interno il cuore potente del motore Pagani V12. Ad avvolgere in una cornice ideale la nuova Pagani Utopia, i sei disegni originali di Leonardo selezionati da Marani. Sei opere che mettono in risalto come l’artista fosse in grado di rappresentare anche l’invisibile, come dimostrò nel raffigurare “l'essere del nulla”, cioè quella infinita estensione interstiziale che riveste tutti i corpi e che si trova a contatto con l’aria. Insieme con l’acqua, l’aria è uno dei quattro elementi (compresi terra e fuoco) che affascinò maggiormente Leonardo e che egli tentò di rappresentare nei suoi movimenti e nelle sue manifestazioni maggiori. “Un filo rosso lega le osservazioni di Leonardo, le sue anticipazioni sul concetto di aerodinamica, alle realizzazioni di Horacio Pagani - commenta Pietro C. Marani -. È come se il famoso designer avesse dato finalmente concretezza a ciò che Leonardo aveva solo intuito a proposito dell’aria che ‘forgia’ e scolpisce le forme, come evidenziano, tra gli altri, due disegni di fortezze in mostra”. Ad arricchire la mostra, la sezione dedicata alla “Storia di un sogno”, l’avventura di un giovane Horacio Pagani che dall’Argentina arriva a Modena con un desiderio: realizzare l’auto più bella del mondo. E gli ospiti potranno giudicare se il sogno si è avverato: nel chiostro, oltre alla nuova Pagani Utopia, saranno esposti i due modelli storici - Zonda C12 (1999) e Huayra Coupé (2011) - a raccontare la storia del brand che si appresta a compiere 25 anni.

Horacio Pagani e Fiorenzo Galli

Direttore Galli: "Dialogo tra arte, scienza e tecnica"

"All’ingresso del Museo, il visitatore viene accolto da una frase che reca con sé un significato profondo: Scienza è Cultura - dichiara Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia -. Questa espressione racchiude l’essenza stessa del Museo come luogo dedicato a Leonardo da Vinci e, come lui, sintetizza la contaminazione tra saperi, anime diverse ma complementari che insieme sono in grado di dare comprensione della realtà. È proprio questo dialogo tra arte, scienza e tecnica, che è parte fondante dell’identità del Museo. E, inoltre, la scoperta e l’invenzione che sempre ci sorprendono si intrecciano con la fondamentale capacità di progettare e realizzare: e quindi conferire concreto valore all’ingegno umano".

Horacio Pagani: "Cornice straordinaria per la nostra nuova vettura"

“Presentare la nostra nuova vettura a Milano in questa cornice straordinaria del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia ha un sapore particolare - commenta Horacio Pagani -. Leonardo è stato molto creativo qui a Milano, credo abbia vissuto un bellissimo periodo in questa città. L’artista ha influito moltissimo nella mia vita fin da quando ero ragazzo, è stato l’ispirazione dei concetti fondamentali di Arte e Scienza che ci guidano nel nostro lavoro. E quindi essere nel museo che porta il suo nome e avere accanto alla nostra auto i suoi disegni originali è per me un’emozione veramente indescrivibile”.

Milano: I più letti