Covid, inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio: pm chiede perizia in incidente probatorio

Lombardia

L'indagine è ripartita dopo che il gip a fine giugno ha respinto l'istanza di archiviazione che i pm avevano formulato per il direttore generale e per la struttura

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La Procura di Milano ha depositato al gip Marta Pollicino una richiesta di perizia con la formula dell'incidente probatorio nelle nuove indagini sulle morti degli anziani nella prima ondata Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICHE DEI CONTAGI) del 2020 al Pio Albergo Trivulzio. L'inchiesta è ripartita dopo che il gip Alessandra Cecchelli a fine giugno ha respinto l'istanza di archiviazione che i pm avevano formulato per il direttore generale Giuseppe Calicchio, indagato per omicidio ed epidemia colposi e violazione delle regole sulla sicurezza, e per la struttura.

Nuove indagini

Era stato il giudice Cecchelli (poi passato a nuovo ruolo in Tribunale) a stabilire la necessità di altri sei mesi di indagini per arrivare ad effettuare una "perizia" nel contradditorio tra le parti. Nelle scorse settimane l'aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Mauro Clerici e Francesco De Tommasi, nell'ambito dei nuovi accertamenti, hanno delegato la guardia di finanza ad effettuare ulteriori acquisizioni di documenti e cartelle cliniche al Trivulzio, andando oltre il periodo già preso in considerazione nella maxi consulenza disposta in passato dai pm (che va da gennaio a metà aprile 2020) e arrivando fino al giugno di due anni fa. Sono stati ascoltati, come richiesto dal giudice, i parenti di alcuni anziani morti (circa 400 tra gennaio e aprile 2020). Ora è arrivata l'istanza di perizia sui nuovi punti indicati nell'ordinanza del giudice: ha chiesto di tenere conto "dell'intero arco temporale" e stabilire "il numero effettivo delle infezioni e dei decessi" per poi valutare il "nesso causale" tra condotte e morti. Anche l'associazione Felicita, che rappresenta i familiari degli ospiti morti, aveva richiesto una nuova perizia chiedendo di indagare pure su presunte responsabilità "omissive" dell'amministrazione regionale.

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