Milano, procura chiede consegna dell’immobiliarista Danilo Coppola: la Svizzera rifiuta

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Le autorità svizzere hanno respinto la richiesta della procura di consegnare alla giustizia italiana l’immobiliarista, ex protagonista della stagione dei 'furbetti del quartierino' e su cui pende un'ordinanza di custodia in carcere per tentata estorsione a una società proprietaria del complesso immobiliare Porta Vittoria

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Le autorità svizzere hanno respinto la richiesta della procura di Milano di consegnare alla giustizia italiana l'immobiliarista romano 54enne Danilo Coppola, ex protagonista della stagione dei 'furbetti del quartierino' e su cui pende un'ordinanza di custodia in carcere per tentata estorsione a una società proprietaria del complesso immobiliare Porta Vittoria.

L'immobiliarista Danilo Coppola
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La richiesta e il rifiuto

Dopo che la Cassazione ha confermato la decisione del Riesame sulla misura cautelare, i pm hanno chiesto alla Svizzera, dove Coppola era stato individuato, di poter eseguire l'arresto ma le autorità nei giorni scorsi hanno risposto che nel loro Paese riconoscono come punibile quel reato.

L'iter giudiziario

Stando a quanto ricostruito, la Cassazione l'8 marzo (con motivazioni depositate il 13 aprile) ha confermato la decisione del Riesame (presidente del collegio Maria Cristina Mannocci) sulla misura cautelare che era invece stata negata dal gip Stefania Pepe. L'accusa è di tentata estorsione contestata in un filone dell'inchiesta coordinata dai pm milanesi Mauro Clerici e Giordano Baggio (ora alla Procura europea) e condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf per le bancarotte del Gruppo Immobiliare 2004, di Mib Prima e di Porta Vittoria, società che era titolare di un progetto di rilancio di dell'area residenziale milanese, dichiarate fallite nel 2013, nel luglio 2015 e nell'aprile 2016. Contestazioni che anche in appello gli sono costate una condanna a 7 anni di reclusione (a luglio l'udienza in Cassazione). Dopo il provvedimento della Suprema Corte sulla misura cautelare investigatori e inquirenti hanno dato il via alle ricerche per eseguire l'arresto, hanno individuato Coppola in Svizzera e hanno trasmesso gli atti per poter dare esecuzione alla misura. Poco più di una decina di giorni fa, però, è arrivata la risposta delle autorità elvetiche. Coppola, che intanto sui profili social attacca spesso i magistrati per i vari casi giudiziari che l'hanno visto coinvolto, potrebbe, però, essere arrestato se si trovasse in un altro Paese.

Coppola: "Sono ricercato, ho preferito non farmi trovare"

"Sono ricercato. Dall'8 marzo, c'è un ordine di custodia cautelare nei miei confronti. L'ho saputo e ho preferito non farmi trovare. Non vorrei fare l'ennesimo carcere preventivo per poi essere di nuovo assolto", ha fatto sapere nelle scorse ore Coppola in un'intervista sul sito del Corriere della Sera.

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