Polizia Stradale: "Mai previsto stop a inseguimenti"

Lombardia
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La direttiva del compartimento della Lombardia, viene precisato, era solo un "invito alla cautela" volto a "ridurre i rischi per gli stessi agenti e gli altri utenti stradali"

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Non sono vietati gli inseguimenti, ma è meglio non farli per evitare "possibili responsabilità penali e disciplinari". È questo il contenuto circolare firmata dalla dirigente della polizia stradale della Lombardia, Maria Dolores Rucci, che sconsiglia di inseguire le vetture che non si fermano all'alt, ribadendo un invito che aveva già fatto nel marzo del 2021: le pattuglie si devono limitare ad annotare il numero di targa e comunicarlo ad altre pattuglie delle forze dell'ordine per ridurre i rischi per gli stessi agenti e per gli altri. Con le direttive impartite, precisa la polizia, "non si è mai voluto venir meno al compito di inseguire gli automobilisti inottemperanti all'obbligo di arrestarsi all'alt" ma c'è "l'esigenza di garantire la maggiore tutela possibile all'incolumità degli utenti stradali e degli stessi operatori di polizia". 

Le direttive

Proprio alla sua nota dell'anno scorso fa riferimento la dirigente, spiegando che nonostante la sua circolare "si verificano ancora degli inseguimenti da parte di pattuglie nei confronti di utenti che non rispettano l'intimazione all'alt, senza che il personale agisca col massimo livello di prudenza e accortezza". Ribadisce quindi che la reazione del personale deve essere "attenta e ponderata, tenendo conto "in primis" dell'esigenza di salvaguardare la sicurezza di tutte le persone che circolano su strada, compito primario della Polizia stradale". E quindi, in caso di fuga, la pattuglia dovrà prendere nota di tutte le informazioni sul veicolo "e contattare direttamente la Sala Operativa che diramerà i dati a tutte le altre forze di Polizia presenti sul territorio per il rintraccio dei fuggitivi". Agli operatori - aggiunge la polizia stradale - si raccomanda "di adottare in tali occasioni tutte le opportune cautele senza, ovviamente, venir meno ai propri compiti istituzionali". "Le disposizioni - precisa il dipartimento - impongono l'acquisizione di tutti gli elementi descrittivi ed identificativi dell'automobile in fuga da condividere tempestivamente con la centrale operativa della Polizia Stradale che, mediante un'attività di coordinamento, coinvolgerà anche altri equipaggi in supporto a quello inseguitore".

La reazione dei sindacati

I sindacati di Polizia hanno interpretato la circolare come un divieto 'mascherato' in quanto contiene richiami a possibili conseguenze disciplinari, erariali e, nel peggiore dei casi, anche penali, visto che si fa riferimento anche a eventuali danni sui veicoli di servizio "sui quali - si legge nella circolare - verranno effettuate puntuali inchieste amministrative per eventuali profili di responsabilità personali".

Segretario nazionale Sap: “Sconsigliare inseguimenti è mortificante”

"La consapevolezza di doversi preoccupare maggiormente delle responsabilità piuttosto che delle insidie dei malfattori di turno è davvero mortificante; vorremo preoccuparci di assicurare i delinquenti alla giustizia e non delle conseguenze interne". Così il segretario nazionale del Sindacato autonomo di Polizia (Sap) Gianpiero Timpano. "Riteniamo - aggiunge - che gli operatori ben conoscono i rischi, anche normativi, di un mestiere sempre più difficile da esercitare, ma abbiano altrettanto chiaro il servizio che devono garantire al Paese". Per Timpano, "le forze dell'ordine prive di autorevolezza e di serenità operativa non possono assolvere il loro compito istituzionale e non impediranno che taluni soggetti, oltre a fuggire impunemente, compiano reati ben peggiori di quelli previsti dal Codice della Strada".

Coisp: "Chiederemo lumi"

Critico anche il Coisp con il segretario generale Domenico Pianese che intende "chiedere lumi" al Dipartimento di Pubblica sicurezza per capire se sia "in corso un cambio di missione della Polizia Stradale di cui nessuno finora era a conoscenza".

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