I prodotti sono stati messi in commercio in sei erboristerie milanesi, i cui titolari sono stati denunciati alla Procura per esercizio abusivo della professione, somministrazione e commercio di medicinali guasti e frode nell'esercizio del commercio
Sono state spacciate per pillole anti Covid e invece si è scoperto essere dannose per la salute. Per questo la guardia di finanza di Milano sta sequestrando oltre 620mila integratori alimentari nonché oltre 23mila farmaci dannosi per la salute. I prodotti sono stati messi in commercio in sei erboristerie milanesi, i cui titolari sono stati denunciati alla Procura per esercizio abusivo della professione, somministrazione e commercio di medicinali guasti e frode nell'esercizio del commercio.
Le indagini
Secondo le indagini, coordinate dal dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco e , i prodotti sequestrati avrebbero generato un giro d'affari di oltre un milione di euro. A far scattare gli accertamenti un controllo di routine effettuato dai finanzieri del Comando provinciale di Milano. Come si legge in una nota firmata dal procuratore facente funzione Riccardo Targetti, i militari hanno notato esposto in vetrina, in una delle erboristerie controllate, un volantino per reclamizzare la confezione di un prodotto in pillole con la scritta "Anti Covid-19 Tcm Prevention Formula Grannules for Global Use".
La analisi sui prodotti
Dopo aver proceduto, con diverse operazioni, al sequestro di tale prodotto, le successive analisi effettuate nei laboratori del dipartimento di Chimica dell'Università Statale di Milano e l'interessamento dell'Aifa, "hanno fatto emergere, in sintesi, una composizione difforme rispetto a quella dichiarata e la presenza di sostanze dannose per la salute dei consumatori". In particolare, si spiega nel comunicato stampa, è stato rilevato un "considerevole numero di metalli pesanti potenzialmente dannosi (...) (arsenico, mercurio, cadmio, piombo, nichel, cromo e alluminio), di un antibiotico della famiglia delle 'tetracicline', di idrocarburi alifatici pesanti nonché naltrexone, sostanza antagonista farmacologicamente somministrata per ridurre il desiderio di assumere alcolici e droghe oppiacee". Tutto ciò è avvenuto in violazione delle direttive europee recepite dall'Italia, per cui gli integratori alimentari per essere venduti devono rispondere a precise prescrizioni in tema di sicurezza igienico-sanitaria, di informazioni al consumatore e devono essere somministrate sotto controllo medico.