Milano, il consiglio comunale approva l'ordine del giorno su legalizzazione della cannabis

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L’ordine del giorno promosso a Palazzo Marino e proposto dal capogruppo del Pd è rivolto al governo affinché approvi una legge che vada in questo senso

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Il Consiglio comunale di Milano chiede di legalizzare l'uso della cannabis e si rivolge al governo perché approvi una legge che vada in questo senso. L'aula di Palazzo Marino ha infatti approvato l'ordine del giorno promosso dal capogruppo del Pd, Filippo Barberis, condiviso da gran parte della maggioranza e votato anche dal capogruppo di Forza italia, Alessandro De Chirico.

La richiesta

Nel documento l'aula chiede al sindaco e alla giunta "di attivarsi con il Parlamento e presso tutte le sedi opportune per sostenere la necessità di approvare un disegno di legge sulla legalizzazione della produzione e del consumo di cannabis e suoi derivati" e di "reinvestire gli introiti derivanti dalla legalizzazione della cannabis in politiche di formazione, prevenzione e riduzione del danno", come avviene nei paesi dove questa sostanza è già legalizzata.

Le motivazioni

Secondo l'ordine del giorno la legalizzazione della cannabis "porterebbe diversi benefici economici e sociali, come ad esempio un danno molto importante all'economia mafiosa, un incremento del Pil e un aumento conseguente di entrate per le finanze pubbliche, una riduzione significativa di risorse economiche ed umane investite nella lotta contro questa sostanza - come si legge -, un'importante riduzione della popolazione carceraria e l'emersione di tutta una serie di comportamenti diffusissimi nella popolazione italiana dall'illegalità, nonché l'annullamento dell'effetto ribellione".

L’opposizione del centrodestra

La consigliera della Lega, Deborah Giovanati, ha proposto alla maggioranza di ritirare l'ordine del giorno per approfondire il tema con esperti e ha chiesto a tutti i consiglieri di sottoporsi a un test del capello per verificare l'utilizzo di sostanze stupefacenti. Il consigliere del Pd Daniele Nahum, nel rispondere, ha provocatoriamente spiegato che si sarebbe "fumato una canna davanti al Comune" se la proposta della Lega fosse passata in aula.

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