Accusato di aver nominato l'amante capo dei vigili: assolto il sindaco di Corbetta

Lombardia

Il primo cittadino Marco Ballarini e il comandante Lia Vismara sono stati prosciolti dalle accuse con formula piena “perché il fatto non sussiste”. I due erano accusati di concorso in turbativa d'asta e solo il sindaco anche di abuso d'ufficio

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Sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" Marco Ballarini, sindaco di Corbetta, e il comandante della polizia Locale del Comune dell'hinterland milanese Lia Vismara, che erano accusati di concorso in turbativa d'asta, e solo il primo cittadino anche di abuso d'ufficio, per la nomina a capo dei vigili della stessa Vismara. Nomina avvenuta nel 2018 nonostante - questa era l'ipotesi d'accusa, ora caduta - un presunto conflitto di interessi, avendo i due una "relazione sentimentale extraconiugale", si leggeva nel capo di imputazione, "almeno tra il 2017 e il 2019". Lo ha deciso nel processo abbreviato il gup Angela Laura Minerva.

Le accuse cadute

Secondo il pm Maurizio Ascione, Ballarini avrebbe conferito a Vismara, con un proprio decreto datato primo giugno 2018, un "incarico temporaneo di responsabile del settore sicurezza" fino al 30 settembre. Dopo di che in concorso tra loro i due, sosteneva l'accusa, avrebbero turbato "la procedura comparativa ad evidenza pubblica" per l'incarico di "posizione organizzativa" che ha portato Vismara alla nomina di comandante per tre anni. Parallelamente, sempre per la Procura, due possibili concorrenti per il posto sarebbero stati dissuasi dal presentare domanda. Tesi d'accusa che oggi sono state 'cancellate' dalla sentenza di assoluzione con formula piena per entrambi. Vismara, tra l'altro, è parte civile nel processo su una presunta vendetta ai suoi danni messa in atto da Salvatore Furci, all'epoca comandante della Polizia locale di Trezzano sul Naviglio (Milano), che fu arrestato per calunnia e detenzione di droga: avrebbe piazzato, con la complicità di un albanese, il 3 gennaio 2020, cinque dosi di cocaina nella macchina della donna 'colpevole', a suo dire, di averlo licenziato.

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