Caso pm Milano, verso l'archiviazione della posizione dell'ex procuratore Francesco Greco
LombardiaÈ indagato a Brescia per omissione di atti d’ufficio per il caso dei verbali dell’avvocato Piero Amara su una presunta loggia Ungheria. Il gip ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata lo scorso ottobre
Si va verso l'archiviazione della posizione dell'ex procuratore della Repubblica di Milano Francesco Greco, finito indagato a Brescia per omissione di atti d'ufficio per il caso dei verbali dell'avvocato Piero Amara sulla presunta loggia Ungheria.
La vicenda
Anche se al momento non è ancora stato depositato alcun decreto, e quindi allo stato nessun provvedimento "è stato adottato", come si è appreso da fonti qualificate, nei giorni scorsi è stata accolta la richiesta di archiviare Greco avanzata lo scorso ottobre dal Procuratore Francesco Prete e dal pm Donato Greco che coordinano una inchiesta più ampia che riguarda in generale i procedimenti milanesi sull'Eni e ha sullo sfondo la bufera che ha investito la magistratura italiana. Inchiesta che ha coinvolto da un lato anche l'ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo e il pm milanese Paolo Storari e, dall'altro, gli aggiunti Laura Pedio e Fabio De Pasquale e il pm, ora alla procura europea, Sergio Spadaro. A Francesco Greco, accusato di omissione di atti d'ufficio, era stato contestato di non aver tempestivamente proceduto con le iscrizioni delle notizie di reato dopo le rivelazioni, del dicembre 2019, di Amara a Pedio e a Storari, allora rispettivamente titolare e co-assegnatario del fascicolo sul cosiddetto falso complotto Eni. Le indagini bresciane nei confronti dell'alto magistrato, dallo scorso novembre in pensione, erano state aperte a luglio dopo precedenti dichiarazioni rese nel corso degli interrogatori ai pm Prete e Donato Greco dal sostituto Storari, nei cui confronti, invece, è già stato chiesto il rinvio a giudizio per rivelazione del segreto d'ufficio in concorso con Davigo. Per i due l'udienza preliminare comincerà il prossimo 3 febbraio.
Verso l'archiviazione
"Il gip assegnatario del fascicolo, allo stato, non ha adottato alcun provvedimento sulla richiesta di archiviazione", ha precisato in una nota diramata in serata il Tribunale bresciano. Da quanto si è saputo in ambienti giudiziari, però, l'istanza è stata accolta ma l'atto non sarebbe stato ancora depositato. La proposta di archiviare il procedimento è motivata con il fatto che non spettava a Greco procedere con le iscrizioni nel registro degli indagati, comunque effettuate a maggio dell'anno scorso, in quanto c'erano un titolare del fascicolo e un co-assegnatario. Inoltre, le mail scritte da Storari per sollecitare i vertici del suo ufficio, ossia Greco e Pedio, ad indagare, risalgono alla fine dell'aprile 2020, mentre non sono provate le precedenti richieste, avanzate solamente a voce, di accertamenti sulla presunta Loggia Ungheria. Dunque, è stata ravvisata l'assenza di tardività, tema che si inserisce sulla discrezionalità dell'attività del pubblico ministero. Mentre l'ex procuratore Greco esce definitivamente di scena, per De Pasquale e Spadaro l'inchiesta va avanti: dopo essere stata chiusa con tanto di deposito degli atti, è stata riaperta con una richiesta di proroga in vista di una consulenza disposta dagli inquirenti per approfondire alcuni aspetti tecnici valorizzati dai due pm milanesi per difendersi dall'accusa di rifiuto di atti d'ufficio Infine, è in attesa di definizione la tranche di indagine che riguarda Laura Pedio, accusata pure lei di omissione di atti d'ufficio.
approfondimento
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