Milano, senzatetto sgomberati in stazione Centrale

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L'obiettivo, ha spiegato l'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, in un post, "è evitare il bivacco delle persone e invitare i senza dimora ad utilizzare le accoglienze del Comune"

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Ieri sera la Polizia locale di Milano con i servizi sociali e le unità mobili del piano freddo è intervenuta nei quattro tunnel sotto i binari della Stazione Centrale per sgomberare i senzatetto accampati per la notte.

Le parole dell'assessore Granelli

L'obiettivo, come ha spiegato l'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Marco Granelli, in un post, "è evitare il bivacco delle persone e invitare i senza dimora ad utilizzare le accoglienze del Comune. Tutte le persone presenti sono state invitate a spostarsi, con le loro cose, e ad accedere alle accoglienze tra cui il mezzanino della metropolitana allestito in stazione Centrale". Granelli ha poi spiegato che "bivaccare sotto i tunnel non è umano e decoroso, è anche molto rischioso per violenze che purtroppo possono generare, meglio dormire nelle accoglienze".

“Sono arrivati prima gli operatori sociali o le sirene dei vigili?"

Ci sono state anche delle polemiche a Milano dopo l'operazione di sgombero dei clochard da parte della Polizia locale nei quattro tunnel sotto i binari della stazione Centrale di Milano. "La risposta del Comune alla grottesca operazione di polizia di ieri non si è fatta attendere - hanno commentato in una nota gli esponenti dei centri sociali di Mutuo Soccorso Milano. Brigata di solidarietà Lena Modotti -. Si parla di un atto a fin di bene, fatto col supporto di volontari e associazioni, a tutela della cittadinanza. Ovviamente è una narrazione montata ad arte. Gli homeless si erano già defilati e le loro cose stavano venendo buttate. I primi assistenti sociali sono arrivati soltanto dopo 2 ore dall'arrivo della polizia". Anche I Sentinelli di Milano sulle loro pagine social mostrano delle perplessità su come è stata condotta l'operazione: "I Sentinelli mandarono due anni fa via posta celere una coperta al vice sindaco di Trieste che si vantava di aver fatto buttare via ogni indumento utile a ripararsi dal freddo per i senzatetto di quella città. Ieri sera sotto la galleria della stazione centrale a Milano è successa una cosa che sta facendo discutere molto in città - si legge nel post -. L' amministrazione comunale informa che l'obiettivo era quello di riuscire a portare i senza tetto che abitano quel tunnel dentro luoghi di accoglienza. Restano però domande da farsi e fare a chi governa Milano. Ieri sera sono arrivati prima gli operatori sociali o le sirene dei vigili?". Una difesa dell'operato del Comune arriva dalla segretaria cittadina del Pd, Silvia Roggiani, secondo la quale "il prezioso intervento di welfare di ieri sera nei dintorni della stazione Centrale rappresenta un obbligo che il Comune ha verso le persone che vivono all'interno della città. L'inverno è ancora lungo e non possiamo permettere che nella nostra Milano ci siano persone che dormono in questa situazione".

Accolte 30 persone nel mezzanino della stazione

Intanto il mezzanino della stazione Centrale nel suo primo giorno di apertura ha accolto 30 persone. "Molte di loro dormivano nei sottopassi vicino alla stazione, in una condizione inaccettabile per qualsiasi essere umano, su giacigli di fortuna in una notte in cui ancora una volta le temperature sono scese sotto lo zero, pericolosamente vicini alla strada dove auto e motorini sfrecciano veloci, creando una cappa di aria irrespirabile - ha spiegato sui social l'assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè -. A tutti è stata offerta una sistemazione dignitosa per la notte al mezzanino e del cibo caldo. Questa mattina sono stati invitati a recarsi al Centro Sammartini per l'ammissione in uno dei centri che il Comune ha allestito per l'inverno, all'interno dei quali ci sono ancora tanti posti liberi". Attualmente sono accolte nei centri oltre 1300 persone "e continueremo ad attivare strutture anche nei prossimi giorni per avere sempre la garanzia di poter dare un posto a tutti quello che ne chiedono uno", ha concluso Bertolé.

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