Inchiesta Pivetti: pm ricorre su sequestro 4 milioni non convalidato

Lombardia

Con il dissequestro, disposto dal gip il 29 novembre, le somme erano state restituite ai due indagati

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Il pm di Milano Giovanni Tarzia ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro l'ordinanza del gip di Milano Giusy Barbara con cui non era stato convalidato il sequestro preventivo d'urgenza, disposto dalla Procura, di circa 4 milioni di euro a carico dell'ex presidente della Camera Irene Pivetti e di un suo consulente. 

Con il dissequestro, disposto dal gip il 29 novembre, le somme erano state restituite ai due indagati. Il giudice infatti non ha condiviso l'impostazione giuridica, ritenendo che il reato presupposto ai fatti contestati, ossia la sospetta evasione fiscale alla base del presunto riciclaggio, debba avere una diversa qualificazione. 

Il sequestro

Il sequestro è stato eseguito il 18 novembre scorso nell'ambito di un'indagine della Procura su una serie di operazioni commerciali, in particolare la compravendita di 3 Ferrari Gran Turismo, che sarebbero servite, secondo l'accusa, per riciclare proventi di un'evasione fiscale. Contestualmente era stato notificato l'avviso di chiusura delle indagini nei confronti di Pivetti e altre sei persone, ossia il consulente Pier Domenico Peirone, il pilota di rally ed ex campione di Gran Turismo Leonardo 'Leo' Isolani, la moglie Manuela Mascoli, la figlia di lei Giorgia Giovannelli, il notaio Francesco Maria Trapani e un altro imprenditore. L'importo che il pm aveva bloccato era di 3 milioni e mezzo di euro riconducibili all'ex esponente leghista e 500 mila euro al professionista. 

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