A far partire l'inchiesta è stata l'aggressione a un ragazzino che, accerchiato e minacciato, è stato rapinato di 30 euro che aveva in tasca, nel parco "Villa Filippini" di Besana Brianza, in provincia di Monza
Otto minori sono stati arrestati dai carabinieri per aver picchiato, vessato e rapinato altri giovanissimi in più occasioni all'interno di un parco a Besana Brianza (Monza e Brianza), in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Milano, nei confronti di ragazzini di età compresa tra i 15 e i 16 anni, tra le province di Monza e Lecco. Per tutti loro anche il divieto di utilizzare dispositivi elettronici. Quattro i denunciati a piede libero, di cui uno maggiorenne, per aver partecipato ad alcune delle 'spedizioni punitive'.
La ricostruzione dei fatti
Rubavano e picchiavano altri giovanissimi perché "avete i soldi". È quanto emerso dalle indagini, che a partire dal dicembre 2020 hanno avviato una difficile e articolata attività tecnica per ricostruire il modus operandi dei minori sottoposti a custodia cautelare, così come la partecipazione di altri quattro giovanissimi denunciati, solo uno dei quali maggiorenne. Dodici gli episodi contestati. A far partire l'inchiesta è stata l'aggressione a un ragazzino che, accerchiato e minacciato, è stato rapinato di 30 euro che aveva in tasca, nel parco "Villa Filippini" di Besana Brianza, in provincia di Monza. Il giorno successivo il gruppetto si è ripresentato nel medesimo parco, dove ha costretto alcuni coetanei e amici della prima vittima dell'aggressione a spogliarsi di scarpe e indumenti, dopo averli spintonati e minacciati. "Io rubo tutto quello che mi piace, tanto voi avete i soldi", le parole di uno dei baby aggressori.
Le aggressioni
Pochi giorni dopo il gruppetto ha aggredito a schiaffi un altro minorenne che stava passeggiando con il nonno, mentre una ventina di altri ragazzini hanno osservato la scena incitandoli a colpire più forte. Il giorno successivo la banda di minori è tornata nel parco per una "spedizione punitiva" nei confronti dello stesso gruppetto di amici, accusati di aver fatto la "spia agli sbirri". In tre sono finiti in ospedale con contusioni varie da percosse. Per gli otto destinatari della misura cautelare il gip ha imposto anche il divieto di utilizzare social network, l'utilizzo di internet o apparecchi cellulari con persone diverse dai propri familiari.