L’uomo, a quanto trapela, si sarebbe approcciato anche dal vivo ai giovani sotto falso nome. Dalle testimonianze di quattro giovani, oggi maggiorenni, emergerebbe anche un tariffario per foto e richieste dell'uomo nei confronti dei minori
La guardia di finanza, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip Matteo Grimaldi, ha arrestato R.C., giornalista 55enne residente a Crema, con le accuse di prostituzione minorile e possesso di materiale pedopornografico. L’uomo, secondo i militari, avrebbe prima agganciato e poi adescato ragazzini utilizzando un falso profilo femminile su Facebook. Ora l’uomo è in cella, dove è stato portato dopo una visita al Pronto Soccorso per essersi sentito male.
Le indagini
L’uomo è stato indagato dalla procura cittadina per associazione per delinquere finalizzata a distrarre i fondi della onlus Associazione Uniti per la provincia di Cremona, ente di cui era segretario (nato nel marzo dello scorso anno per raccogliere fondi a sostegno di ospedali e istituzioni): proprio da questa indagine ne è scaturita una seconda che ha portato al suo arresto. Dalla memoria del suo telefono, infatti, gli inquirenti non solo hanno ricostruito le presunte sottrazioni di fondi alla onlus, ma anche le conversazioni con chi ha avuto con lui prestazioni sessuali.
Il modus operandi del 55enne
A quanto trapela dagli inquirenti, il 55enne approcciava i giovani dal vivo facendosi chiamare "Roberto" e su Facebook, dove aveva creato un falso profilo femminile, "Federica Banardi". Secondo i militari, l’uomo in questo modo avrebbe prima agganciato e poi adescato ragazzini, per lo più sedicenni, per scambi di video e foto e per fissare incontri a sfondo sessuale in mezzo ai campi, nei parcheggi, a quanto pare anche in un garage, sempre di sera.
Le testimonianze dei giovani
"Un mio amico mi disse che se avessi voluto comprarmi delle scarpe nuove ed avessi avuto bisogno di soldi, avrei potuto assecondare alcune fantasie" del 55enne, ha fatto mettere a verbale uno dei giovani che con l'uomo avrebbe avuto rapporti. Oltre alle chat, ritenute inequivocabili e rintracciate sullo smartphone, le Fiamme Gialle hanno in particolare sentito quattro giovani, oggi maggiorenni. Si tratta di storie fotocopia, dalle quali emerge anche come l’uomo avesse una sorta di tariffario: avrebbe pagato dai 5 ai 7 euro per una fotografia di un minore nudo, e dai 50 ai 150 euro per soddisfare altre richieste, le quali sarebbero state continue.
Il provvedimento del gip
Il gip sottolinea nell'ordinanza come la misura del carcere sia "la sola in grado di contenere la spinta criminale” del 55enne, “estremamente elevata se si considera la durata nel tempo delle sue condotte criminose e l'assoluta assenza di autocontrollo nella ricerca di minori da utilizzare per il soddisfacimento delle proprie pulsioni sessuali in ogni occasione utile, senza sosta e senza alcun tipo di limitazione".