Milano, turbativa d'asta: pg chiede condanna per il ministro Garavaglia

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Il ministro del Turismo, assolto in primo grado per non aver commesso il fatto, è accusato di aver turbato una gara per il servizio di trasporto di persone dializzate del 2014, quando era assessore lombardo all'Economia. Il procuratore ha chiesto una condanna a un anno e 6 mesi

Il sostituto pg Massimo Gaballo ha chiesto di condannare a un anno e 6 mesi il ministro del Turismo ed esponente della Lega Massimo Garavaglia, assolto "per non aver commesso il fatto" nel luglio 2019 in primo grado nel processo milanese in cui è imputato per turbativa d'asta su una gara per il servizio di trasporto di persone dializzate del 2014, quando era assessore lombardo all'Economia. Nel processo di secondo grado tra gli imputati figura anche l'ex vicepresidente della Regione Lombardia, Mario Mantovani, condannato dal Tribunale a 5 anni e mezzo e che fu arrestato nel 2015 per corruzione, concussione e turbativa d'asta. La sentenza del processo d'appello è prevista per le prossime settimane.

Il processo e le accuse

Il ministro, anche ex viceministro all'Economia, che risponde solo di uno dei 13 capi di imputazione al centro del processo, è stato uno dei tre assolti in primo grado, mentre gli altri nove imputati sono stati condannati, tra cui appunto Mantovani, il quale era finito in carcere nell'inchiesta del pm Giovanni Polizzi. In primo grado la Procura aveva chiesto 2 anni per Garavaglia, ma per il Tribunale mancano "elementi adeguatamente dimostrativi per affermare" che l'ex assessore, difeso dai legali Jacopo e Gaia Pensa, "abbia dato un contributo anche solo nella forma della agevolazione alla turbativa" e "difettano elementi per affermare una sua consapevolezza". Secondo l'accusa, l'allora assessore lombardo all'Economia nel giugno 2014 avrebbe dato, assieme a Mantovani, "disposizioni" e "l'input iniziale" per "vanificare gli esiti del bando" di una gara da 11 milioni di euro indetta "in forma aggregata" da tre Asl per il servizio trasporto dializzati. Per l'accusa, l'input del "comportamento illecito di Giorgio Scivoletto", ex dg della Asl Milano 1, che si attivò per "boicottare" la gara a cui non aveva potuto partecipare la Croce Azzurra Ticina Onlus, "risale alla telefonata tra i due assessori (Mantovani lo era alla Sanità, ndr)" dell'1 marzo 2014. Tesi che non ha retto nei confronti di Garavaglia, mentre gli altri 'protagonisti' della presunta turbativa sono stati condannati. Per i giudici manca la prova della "consapevolezza" in capo a Garavaglia del fatto che il "sostegno di Croce Azzurra Ticinia avesse assunto o anche potesse assumere la forma della interferenza/alterazione della procedura aperta". Oggi il pg si è riportato all'impugnazione del pm Polizzi per chiedere la condanna di Garavaglia, facendo riferimento alle intercettazioni da cui emergerebbe, a suo dire, la volontà di "favorire" la onlus. Per Mantovani, accusato di una serie di reati, il pg ha chiesto di portare la condanna a 6 anni e mezzo di carcere. L'11 novembre parola alle difese davanti alla seconda sezione penale d'appello (presidente Boselli).

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