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Covid, cure domiciliari: da Istituto Mario Negri protocollo per diminuire ricoveri e costi

Lombardia

Le linee guida sono state definite in un algoritmo e messe in pratica da otto medici di famiglia tra le Ats o Asl di Bergamo, Varese e Teramo per le cure domiciliari di 108 pazienti

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L'Istituto Mario Negri di Milano ha elaborato un protocollo sulle cure domiciliari dedicato ai pazienti Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI IN ITALIA E NEL MONDO - I DATI DEI VACCINI IN ITALIA) per abbattere i ricoveri e diminuire i costi. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera.

Lo studio

Le linee guida ufficiali raccomandano "vigile attesa" e di trattare febbre o dolori con la tachipirina. Il protocollo elaborato dall’Istituto prevede invece di intervenire subito, ancor prima dell’esito di un tampone positivo, partendo da farmaci comuni come l’Aulin (nimesulide). Le linee guida sono state definite in un algoritmo e messe in pratica da otto medici di famiglia tra le Ats o Asl di Bergamo, Varese e Teramo per le cure domiciliari di 108 pazienti. Secondo i risultati riportati dal Corriere, soltanto uno ha avuto necessità di un ricovero in ospedale. Il dato è stato confrontato con il percorso clinico di altri 108 pazienti malati di Covid, perfettamente analoghi e comparabili per età, sesso, patologie pre-esistenti e iniziale sviluppo dei sintomi. In questo secondo gruppo, le persone che hanno avuto bisogno di un ricovero sono state 12.

La riduzione dei costi

Il valore medico e umano di prevenire ed evitare percorsi clinici di aggravamento per i malati si può tradurre anche in un risparmio per il sistema sanitario. L’unico paziente del gruppo a "terapie guidate" è rimasto in ospedale per 19 giorni con un costo approssimativo di 9 mila euro mentre i 141 giorni di degenza complessivi per i 12 malati del secondo gruppo hanno pesato oltre 60 mila euro. Secondo lo studio i trattamenti adottati "riducono l’impatto e accorciano la durata dei sintomi, come la perdita di olfatto e gusto e la stanchezza, che al contrario possono persistere anche per diversi mesi", riporta il Corriere. Il protocollo prevede che vengano fatti esami ematologici e che in seguito, a seconda degli esiti e della progressione clinica, si proceda per passaggi successivi con cortisonici, antibiotici o eparina, con l’eventuale invio in ospedale alla fine del percorso se il problema non è stato risolto.