Frecciarossa deragliato a Lodi, chiuse le indagini per 15 persone

Lombardia
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Tra loro figurano Maurizio Gentile, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, e Michele Viale, presidente e ad di Alstom Ferroviaria,

La procura di Lodi ha chiuso le indagini, in vista della richiesta di rinvio a giudizio, per 15 persone, tra cui Maurizio Gentile, ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, e Michele Viale, presidente e ad di Alstom Ferroviaria, e per le due società, per l'incidente ferroviario del Frecciarossa 1000 che il 6 febbraio 2020 è deragliato a Ospedaletto Lodigiano (Lodi) causando la morte di due macchinisti e il ferimento di 10 passeggeri. I reati contestati dal Procuratore della Repubblica Domenico Chiaro e dal pm Giulia Aragno sono disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Stralciata la posizione di sei persone in vista dell'istanza di archiviazione, tra cui quella di Marco Donzelli, responsabile dell'unità territoriale di Bologna per Rfi.

L’avviso di chiusura delle indagini

Oltre a Gentile e Viale e le due società, tra i destinatari dell'avviso di conclusione indagini notificato oggi ci sono i nomi di alcuni dirigenti di Alstom come Maurizio Pula nel cda di Alstom e responsabile del segnalamento ferroviario dell'unità produttiva di Firenze, e Tiziana Impera e Francesco Muscatello, all'epoca rispettivamente direttore per l'Italia della sicurezza funzionale e System Program Manager sempre di Alstom. Secondo la ricostruzione dei pm, la causa del deragliamento sarebbe stata la posizione sbagliata di uno scambio, dovuta a "un difetto di produzione presente all'interno" di una sua componente, l'"attuatore telaio aghi" fornito da Alstom a Rfi. Scambio "interessato poco prima" dell'incidente "da lavori di manutenzione programmata". Il Frecciarossa, che aveva "ricevuto il segnale di via libera per viaggiare sul corretto tracciato", quello normale, "alla massima velocità" ossia 295 chilometri all'ora, sarebbe deragliato a Livraga, nel Lodigiano, per via dello scambio trovato aperto nel tracciato ferroviario, e quindi a rovescio, facendo sì che il treno dovesse cambiare direzione. Quello scambio, o deviatoio, sarebbe invece dovuto essere chiuso e il convoglio procedere diritto fino a Bologna. Nell'atto di chiusura indagine si parla di condotte omissive e di "negligenza e imperizia" nei controlli e di "violazione delle norme anti-infortunistiche e inerenti la sicurezza della circolazione ferroviaria" e si sottolinea che Gentile non avrebbe adottato "le misure di prevenzione necessarie atte a garantire l'integrità fisica dei lavoratori di Trenitalia spa e di tutti i viaggiatori sui treni percorrenti la linea" di Alta Velocità "binario dispari Milano - Salerno".

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