Un 56enne è stato sottoposto a fermo dai carabinieri la scorsa notte dai carabinieri. I militari hanno precisato che l'uomo ha fornito una versione di quanto accaduto in cui ammette, di fatto l'aggressione, dicendo di averlo fatto per difendere la moglie
Un tunisino di 56 anni, spacciatore senza fissa dimora che gravita nella zona del Quartiere Olmi (al confine con Cesano Boscone) è stato sottoposto a fermo dopo essersi costituito, la scorsa notte, dai Carabinieri, in relazione all'omicidio di Luigi Danesi, accoltellato alla gola sotto casa, ieri, a Cesano Boscone (in provincia di Milano) e poi deceduto in ospedale. Si tratterebbe del compagno della moglie della vittima. L'arma del delitto è stata fatta da lui ritrovare in un parco pubblico a Cesano. Ora la sua posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria. L'uomo risulta aver trascorso in carcere "circa 25 anni" degli oltre 40 trascorsi in Italia, essendo arrivato nel 1978. Le sue esatte generalità non sono ancora state divulgate: conosciuto nella zona come 'Mongi', ha diversi alias e numerosi precedenti per stupefacenti.
La versione del 56enne
I carabinieri hanno precisato che l'uomo ha fornito una versione di quanto accaduto in cui ammette, di fatto, l'aggressione, dicendo di averlo fatto per difendere la donna. Ancora da definire nei particolari il movente della lite tra la vittima e la moglie, nella quale lui si è inserito, mentre l'incontro tra tutti i soggetti sarebbe stato casuale.
Le indagini
A individuare l’uomo sono stati i militari di Corsico (nel Milanese) che lo hanno fermato come indiziato di delitto per il reato di omicidio aggravato. Luigi Danesi, che aveva 36 anni, e la moglie, di 39, entrambi pregiudicati, si erano sposati in carcere, ma dopo che ne erano usciti non erano andati a vivere insieme, e la donna, secondo indiscrezioni, avrebbe ripreso a frequentare il 56enne oggi fermato, con il quale ha un figlio di 13 anni.