Incendio a Milano, proprietari: "Sul balcone al 15esimo piano sacchi con rifiuti"

Lombardia

Stando alle analisi dei vigili del fuoco, l'incendio si sarebbe originato per "causa accidentale" partendo probabilmente proprio da quei materiali

Sul balcone dell'appartamento al 15esimo piano, da cui è ormai certo che sia scaturito il maxi rogo che ha distrutto la Torre dei Moro a Milano il 29 agosto scorso, erano presenti dei sacchi con dentro dei rifiuti. Lo hanno spiegato il proprietario dell'abitazione e il figlio, che viveva lì ma era fuori Milano da giugno. I due, dopo le prime audizioni in videoconferenza, sono stati ascoltati di nuovo dagli inquirenti in presenza. Stando alle analisi dei vigili del fuoco, coordinati dall'aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Marina Petruzzella, l'incendio si sarebbe originato per "causa accidentale" partendo probabilmente proprio da quei rifiuti sul balcone. Una delle ipotesi è che si sia verificato un effetto "lente", ossia una bottiglia di vetro che riflette i raggi solari e incendia un oggetto. (LE INDAGINI - LE DICHIARAZIONI DI GIUSEPPE SALA - LE FOTO)

Il racconto dei proprietari

Da quanto si è saputo, l'anziano proprietario dell'abitazione è un ingegnere esperto di sistemi antincendio, che si era occupato, tra l'altro, delle porte antincendio dell'edificio. Nei verbali resi, il proprietario e suo figlio hanno riferito che in quel periodo la corrente elettrica era stata staccata, una circostanza confermata dall'analisi sui consumi. E poi che su quel balcone c'erano sacchi con rifiuti o altri oggetti, come materiale plastico.

 

Le indagini in corso

Nelle indagini sulle falle nella sicurezza uno dei punti su cui stanno concentrando la loro attenzione gli inquirenti è l'omologazione dei pannelli con cui era stata realizzata la facciata esterna a forma di vela, che ha preso fuoco in pochi minuti. Si dovrà capire, anche attraverso l'acquisizione di documenti, per quale uso erano stati omologati quei pannelli prodotti dalla Alucoil, una società spagnola, e forniti alla Aza Aghito Zambonini, che ha realizzato il rivestimento esterno, su commissione della Moro costruzioni. Gli investigatori dovranno verificare se di quei pannelli infiammabili (omologati da un istituto che si occupa di certificazioni) sia stato fatto un uso regolare rispetto a quello per cui erano stati omologati. Per la prossima settimana sono previste audizioni di tecnici e responsabili delle società coinvolte, mentre sono ancora in corso gli accertamenti per la messa in sicurezza del grattacielo. 

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