Dopo l'annuncio i lavoratori hanno indetto un presidio all'esterno dell'azienda
Annunciata la chiusura dello stabilimento della Timken a Villa Carcina, in provincia di Brescia, dove lavorano 106 dipendenti.
Indetto un presidio
Dopo l'annuncio della chiusura dello stabilimento i lavoratori hanno subito indetto un presidio all'esterno dell'azienda, che si occupa della costruzione di cuscinetti a rotolamento, acciai legati e relativi componenti.
Sindacati: "Mise convochi un tavolo"
"Dopo la Gianetti Ruote in Brianza e la Gkn di Campi Bisenzio, oggi la Timken, multinazionale del settore automotive, ha annunciato la volontà di chiudere lo stabilimento di Villa Carcina in provincia di Brescia e il conseguente licenziamento dei 106 i lavoratori che da oggi sono in sciopero e presidio permanente - dichiarano in una nota congiunta sono Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive, e Antonio Ghirardi, segretario generale Fiom-Cgil Brescia -. È evidente che stiamo assistendo all'ennesima aggressione al lavoro e al tessuto industriale e sociale di un territorio da parte di una multinazionale, che sceglie il licenziamento all'utilizzo di ammortizzatori sociali. La Fiom ha chiesto al Mise di convocare azienda ed istituzioni locali per affrontare l'ennesima vertenza nel settore ed evitare i licenziamenti. È urgente - scrivono - far ripartire il tavolo del settore automotive per affrontare la fase di transizione e per individuare, con un accordo tra le parti sociali i ministeri competenti e le aziende, gli investimenti e gli strumenti per la tutela dell'occupazione e dell'industria del nostro Paese ed evitare che il cambiamenti ambientali, tecnologici e organizzativi ricadano sulle lavoratrici e sui lavoratori".