Milano, motivazioni sentenza Impregilo dopo 7 anni: pg fa ricorso in Cassazione

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La sentenza d’appello ‘bis’ del 2014 ha confermato l’assoluzione di Impregilo, imputata per la legge sulla responsabilità amministrativa in relazione ad un'ipotesi di aggiotaggio, che risale a 18 anni fa e che era contestata agli allora vertici Piergiorgio Romiti e Paolo Savona, per cui fu dichiarata la prescrizione nel 2010

La procura generale di Milano, guidata da Francesca Nanni, ha fatto ricorso in Cassazione contro la sentenza d'appello 'bis' del 2014, con motivazioni depositate dopo 7 anni dal verdetto, che ha confermato l'assoluzione di Impregilo, imputata per la legge sulla responsabilità amministrativa in relazione ad un'ipotesi di aggiotaggio, che risale a 18 anni fa e che era contestata agli allora vertici Piergiorgio Romiti e Paolo Savona, per cui fu dichiarata la prescrizione nel 2010.

Il ricorso

Nel ricorso, firmato da Nanni, in sostanza viene chiarito che la sentenza dell'appello 'bis' non si è adeguata ai principi espressi dalla Cassazione, che aveva annullato con rinvio ad un nuovo secondo grado l'assoluzione per la società di costruzioni. In pratica, nella sentenza della Suprema Corte si sottolineava che per escludere la configurabilità dell'illecito amministrativo, previsto dalla legge 231 del 2001, serve che sia dimostrata la "fraudolenta elusione" da parte degli indagati, dipendenti della società, del modello organizzativo della stessa. Nelle motivazioni d'appello, stando al ricorso del pg in Cassazione, invece, non è stato analizzato l'aspetto della "fraudolenza" come chiedeva la Suprema Corte nel suo verdetto.

La vicenda giudiziaria

Nell'ottobre 2010 il tribunale di Milano aveva dichiarato "estinto il reato per intervenuta prescrizione" per gli allora vertici di Impregilo, Piergiorgio Romiti e Paolo Savona (ora presidente Consob), accusati di aggiotaggio in relazione a tre comunicati diffusi al mercato tra il 30 dicembre 2002 e il 25 febbraio 2003. Nel frattempo, nel 2009 il gup Enrico Manzi e poi la Corte d'Appello milanese nel 2012 avevano assolto Impregilo. Nel 2013, però, la Cassazione aveva ordinato un processo di secondo grado 'bis' che si è celebrato nel 2014 e che si è chiuso con la conferma dell'assoluzione. E con motivazioni depositate a fine aprile scorso dal giudice Gamacchio, magistrato molto noto e stimato, che poco prima aveva annunciato la scelta di andare in aspettativa, prima della pensione, dopo aver ammesso di avere conti da saldare in bar e ristoranti attorno al Palazzo di Giustizia e un debito di 40mila euro con un penalista (e amico di famiglia), in gran parte ripianato per via di un decreto ingiuntivo.

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