Due giugno a Milano: murales dedicato ad Anna Liberti, simbolo della Repubblica
LombardiaL'opera di 200 metri quadri è stata realizzata dal collettivo artistico Orticanoodles e fa parte del progetto Or.Me – Ortica Milano, con il quale l’associazione Orme, con il patrocinio del Comune di Milano, ha dato vita al primo quartiere-museo della città dove la Storia è scritta sui muri
Il 2 giugno verrà inaugurato in via Cima 39 a Milano un nuovo murale del progetto Or.Me. – Ortica Memoria dedicato Anna Iberti, la donna milanese simbolo dell’Italia democratica. Per questa occasione, il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha mandato una lettera all’associazione Or.Me – Ortica Memoria e un videomessaggio che verrà trasmesso durante la cerimonia d’inaugurazione. Quest'ultima si svolgerà a Milano il 2 giugno alle 10.15 in via Cima 39. Saranno presenti il sindaco di Milano, Beppe Sala, la vice Sindaco, Anna Scavuzzo, la presidente del Municipio 3, Caterina Antola, il presidente di Legacoop Lombardia, Attilio Dadda, e il presidente del Comitato permanente antifascista per la difesa dell'ordine repubblicano, Roberto Cenati.
Il murales
L’opera, dedicata alla nascita della Repubblica, ritrae in primo piano il volto giovane e sorridente di Anna Iberti mentre si rallegra per la vittoria nel referendum del 2 giugno 1946. La foto-icona, scattata da Federico Patellani e conservata oggi presso il museo della Fotografia contemporanea di Cinisello Balsamo, è l’immagine della gioventù e della speranza di un Paese che guarda avanti dopo il fascismo e la guerra. Oltre al volto di Anna Iberti, sul murale sono ritratte le staffette partigiane e i bambini: simbolo del legame indissolubile tra presente e futuro. Il murales, di 200 metri quadri, è stato realizzata dal collettivo artistico Orticanoodles e fa parte del progetto Or.Me – Ortica Milano, con il quale l’associazione Orme, con il patrocinio del Comune di Milano, ha dato vita al primo quartiere-museo della città dove la Storia è scritta sui muri. È la quindicesima opera del progetto. L'opera è stato realizzata sulla facciata di un edificio in costruzione della storica cooperativa SEAO (Società Edificatrice Abitazioni Operaie), che ha finanziato l’opera, e che da 140 anni offre alloggi assegnati in godimento a canoni contenuti, promuovendo un'idea di comunità e una concezione dello spazio abitativo più inclusiva e solidale.