Vaccino Covid Lombardia: via libera in azienda, manca sì di Figliuolo

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"Con l'approvazione della delibera e del protocollo attuativo - dichiara la vice presidente e assessore al Welfare della Regione, Letizia Moratti - confermiamo e diamo ulteriore concretezza agli obiettivi che ci eravamo dati"

Efficientare la campagna vaccinale, attraverso linee dedicate alle aziende e ai loro lavoratori, all'interno dei grandi hub massivi e disponibilità delle imprese a provvedere alle somministrazioni nei propri luoghi di lavoro. Questi gli obiettivi del documento che disciplina le somministrazioni e le linee guida del protocollo d'intesa tra Regione e aziende approvato dalla Giunta regionale. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - QUANDO MI VACCINO? - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO)

Si attende il sì di Figliuolo

Appena arriverà il via libera del Commissario governativo per l'emergenza Covid, dunque, la Lombardia potrà avviare la campagna vaccinale, non solo nelle aziende, ma anche per le aziende. "Con l'approvazione della delibera e del protocollo attuativo - dichiara la vice presidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti - confermiamo e diamo ulteriore concretezza agli obiettivi che ci eravamo dati. Ovvero efficientare la campagna vaccinale e garantire sempre più sicurezza sui posti di lavoro, grazie alla collaborazione sinergica con il mondo delle imprese". Molto positivi i riscontri da parte delle associazioni di categoria che, in 24, hanno già aderito. Il protocollo prevede che i vaccini siano somministrati dal medico competente o dal medico di una struttura sanitaria privata, in convenzione con le associazioni di categoria o con le imprese. La vaccinazione sul luogo di lavoro sarà rivolta a tutti i lavoratori, a prescindere dal luogo di residenza o domicilio, che operano nell'azienda e anche appartenenti ad altre aziende che operano presso quest'ultima, o che hanno sede nell'immediato territorio limitrofo, previo accordo fra le parti. "La somministrazione - spiega Guido Guidesi, assessore regionale allo Sviluppo Economico - avverrà all'interno dell'unità locale interaziendale o nella struttura sanitaria privata in convenzione, in uno spazio idoneo alla somministrazione, in grado cioè di garantire l'accesso scaglionato e la permanenza post-vaccinazione".

"Azienda deve disporre di una struttura organizzativa"

"L'azienda che intende attivare la campagna di vaccinazione - aggiunge l'assessore allo Sviluppo economico - deve disporre di una struttura organizzativa e logistica adeguata alla somministrazione e alla conservazione del vaccino. Le imprese che non dispongono di una struttura organizzativa e logistica adeguate possono avvalersi di altre, presso i siti interaziendali utilizzabili della propria Associazione di categoria, qualora questa lo preveda, o anche di strutture sanitarie private". I grandi insediamenti industriali potranno raggiungere accordi di collaborazione con piccole e medie imprese, mentre nei grandi hub saranno disponibili delle linee vaccinali dedicate ai lavoratori. "In attesa del via libera del Commissario governativo - aggiunge Moratti - la priorità in agenda è l'avvio di questa campagna vaccinale, con l'allestimento di linee di somministrazioni nei grandi insediamenti, con la possibilità di consorziare anche medie e piccole imprese. Penso anche a una sorta di rimodulazione della campagna per questo settore, proprio nel nome dell'efficienza: con vaccinazioni non solo nelle aziende, ma per le aziende, con linee dedicate ai lavoratori nei grandi hub massivi". "Un'opportunità - conclude l'assessore al Welfare - che in questo caso verrebbe indirizzata alle realtà più piccole con gli stessi obiettivi. Ovvero coinvolgere le aziende nella campagna e provvedere alle somministrazioni dei loro dipendenti, garantendo continuità alle attività imprenditoriali e la sicurezza dei luoghi di lavoro". 

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