La statua di bronzo è stata trafugata nei giorni scorsi. Lo rende noto il Comune, che sta preparando i festeggiamenti per il centenario della vittoria del ciclista: Ferrario è stato il primo italiano a indossare la maglia iridata nel 1923, a Zurigo. Il sindaco: “Ci auguriamo che i colpevoli vengano individuati con le conseguenti condanne che ne derivano”. Il nipote del campione: “Ho sporto denuncia, confido in un ripensamento del gesto”
Da qualche giorno la statua in bronzo sulla tomba del campione di ciclismo Libero Ferrario, nel cimitero di Parabiago, non è più al suo posto poiché è stata rubata. Lo rende noto il Comune, che sta preparando i festeggiamenti del centenario della sua vittoria: Ferrario è stato il primo italiano che ha indossato la maglia iridata nel 1923, a Zurigo, vincendo il titolo di campione del mondo di ciclismo. La statua è alta circa un metro, pesa 50 chili ed è stata realizzata dallo scultore milanese Alfeo Bedeschi nel 1930, anno della morte del campione.
Sindaco Parabiago: “Ci auguriamo che colpevoli vengano individuati”
"Quando mi hanno comunicato l'accaduto - dice il Sindaco Raffaele Cucchi - non volevo credere che qualcuno sia davvero così irrispettoso dei nostri morti, innanzitutto, ma anche di chi rappresenta per la nostra città un'icona dello sport. Non ho davvero parole per esprimere tutto il nostro disappunto e anche la nostra rabbia rispetto a questo reato. Ci auguriamo che nel breve, non solo sia ritrovata la statua, ma che i colpevoli vengano individuati con le conseguenti condanne che ne derivano".
Il nipote: “Ho sporto denuncia, confido in un ripensamento del gesto”
Si presume che la statua di bronzo sia stata rubata tra il 4 e il 17 aprile, ma solo il 16 aprile gli eredi se ne sono accorti: "Mi sono recato presso il cimitero venerdì scorso - dice Bibo Libero Rigamonti, nipote di Libero Ferrario - volevo verificare i lavori di ripristino della tomba dello zio, nonché sistemare le fotografie dei suoi genitori. È stato in quel momento che mi sono accorto della mancanza del busto in bronzo di Libero Ferrario che intendeva ricordare il campione alla Città di Parabiago e non solo a noi. Ho, quindi, sporto denuncia ai Carabinieri confidando in un ripensamento del gesto che ci ha lasciato basiti".