Secondo quanto emerge dalla denuncia dell'ex compagna, il cantante non avrebbe accettato la sua volontà di interrompere la loro relazione. "A me la violenza non si può associare, sono l'essere più dialogante che esista", il commento dell'ex leader dei Bluvertigo
Stalking e diffamazione ai danni dell’ex compagna. Sono queste le accuse per le quali la Procura di Monza ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di Morgan, alias Marco Castoldi. Secondo quanto emerge dalla denuncia della donna, l'ex leader dei Bluvertigo non avrebbe accettato la sua volontà di interrompere la loro relazione e, come riportato dal Corriere della Sera, il cantante avrebbe tenuto un comportamento molesto nei confronti della trentaduenne, a sua volta musicista, con chiamate e messaggi continui. Inoltre, secondo i pm, Morgan avrebbe anche minacciato la sua ex di diffondere un suo video personale e l’avrebbe diffamata attraverso insinuazioni volgari.
Il commento di Morgan
"A me la violenza non si può associare, sono l'essere più dialogante che esista, mi vuole trascinare in Tribunale perché ho scritto delle poesie?”, ha dichiarato all'ANSA Morgan, una volta appreso della richiesta di rinvio a suo carico. “È un rapporto che dura dal 2013, una relazione di profondo affetto intimo e artistico, fatta di conversazioni lunghissime, frequentazioni quotidiane e costante interscambio fatto di stima - ha spiegato - Poi ci siamo innamorati profondamente, nonostante entrambi fossimo impegnati". Morgan ha detto di aver preso "la difficilissima decisione di comunicare alla madre di mia figlia che volevo stare con un'altra persone, le nostre famiglie sapevano tutto".
"Ho chiesto anche la sua mano alla madre - ha proseguito, - che però mi ha risposto che lei avrebbe prima dovuto fare un disco di successo". Ad un certo punto, secondo il cantante, "lei è sparita, non aveva chiuso la sua relazione e mi ha bloccato ogni tipo di contatto senza alcuna spiegazione" fino a "bloccare amici comuni e persino mia madre".
La difesa: "Non è uno stalker"
Secondo gli avvocati difensori di Morgan, Rossella Gallo e Leonardo Cammarata, la denuncia "racconta di un qualcosa che stalking non è affatto, Castoldi non è uno stalker". Il cantante ha tentato la strada della riconciliazione tramite gli avvocati "con un messaggio vocale filtrato che si è ritrovato come ulteriore presunto episodio in integrazione della denuncia stessa", ha confermato Gallo. "Per me è una cosa violenta quanto sta succedendo - ha concluso Morgan - nonostante ciò non voglio fare la guerra, ho mia figlia a cui pensare, ho solo cercato un dialogo per comprendere".