Sul protocollo il vice presidente della Regione ha aggiunto: "Si riferisce ai lavoratori e non ai familiari perché c'è bisogno dei medici dell'azienda che sono competenti per quel che riguarda i dipendenti dell'azienda stessa"
Il protocollo in base al quale i vaccini anti Covid potranno essere eseguiti nelle aziende lombarde sarà "utile per fornire a tutti una protezione. Il diritto alla salute è importante, come il diritto alla studio, ma per la nostra regione è altrettanto importante il diritto al lavoro". Lo ha spiegato Letizia Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare della regione Lombardia, intervenuta questa mattina in diretta su RTL 102.5. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
Il protocollo
Per poi aggiungere sul protocollo "si riferisce ai lavoratori e non ai familiari perché c'è bisogno dei medici dell'azienda che sono competenti per quel che riguarda i dipendenti dell'azienda stessa. Questo obiettivo rientra in un'iniziativa di sanità pubblica che rispetta gli indirizzi nazionali e regionali in tema di priorità: tutte le categorie prioritarie, gli operatori sanitari, gli ospiti delle RSA, i cittadini over 80, e cittadini fragili - ha spiegato Letizia Moratti - Questo protocollo è un canale parallelo e si aggiunge al canale dei medici, degli ospedali pubblici e privati e ai centri massicci che stiamo organizzando per vaccinare i cittadini lombardi il prima possibile. Il protocollo ha diversi obiettivi: primo allargare la possibilità di vaccinare il prima possibile i nostri concittadini" L'assessore ha aggiunto che "il secondo obiettivo è che, questo protocollo con cui le aziende autonomamente organizzano le vaccinazioni, alleggerisce il sistema sanitario nazionale e crea meno pressioni sugli ospedali e il terzo obiettivo è la sicurezza dei lavoratori in azienda che non costa alla regione e alleggerisce quindi i costi per i nostri cittadini".