"La regione è disponibile, come sempre - ha affermato il governatore in consiglio regionale -, alla collaborazione istituzionale e a un confronto tecnico per definire nuovi parametri, ma non accetto che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà"
"Cercherò di mantenere la mia consueta pacatezza, ma dovrò fare uno sforzo. Misura è colma. La mancanza di rispetto nei confronti dei lombardi è andata oltre i limiti del consentito. Regione Lombardia manda tutti i giorni i dati in maniera trasparente". Lo ha detto il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, in consiglio regionale parlando della vicenda dell'errore di calcolo dell'indice Rt che la scorsa settimana ha portato la Lombardia in zona rossa. (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - MAPPE E GRAFICI - L'EMERGENZA A MILANO E IN LOMBARDIA). "Dati non sono mai stati contestati - ha aggiunto - e hanno sempre avuto coerenza interna, ma quando abbiamo riscontrato discrepanze da parte dell'Iss sul report 35 ne abbiamo chiesto conto". Dopo il discorso di Fontana, contestato in alcuni passaggi dall'opposizione, ha parlato il consigliere Michele Usuelli di +Europa, poi espulso dall'aula, che al termine del suo intervento si è polemicamente inginocchiato davanti al presidente Fontana chiedendo che i dati disaggregati sulla pandemia fossero resi pubblici.
"Mancata registrazione dei guariti è una falsa notizia"
"La mancata registrazione dei guariti è una falsa notizia - ha sottolineato Fontana -, come si evince dai flussi pubblici, come quello della Protezione Civile che registra quotidianamente casi, guariti e decessi. I flussi di Regione - ha aggiunto - sono sempre stati inviati correttamente, come validato sempre da Iss ogni settimana. I nostri dati sono sempre stati coerenti con i flussi provenienti dai sistemi informativi delle Ats, mantenendo anche le eventuali incompletezze senza interventi forzati da parte di Regione. I nostri tecnici non hanno mai inserito in modo artificioso dati: a noi interessa una valorizzazione realistica della pandemia, non forzare una lettura semplificatrice".
"Impensabile zona rossa per dati facoltativi"
"Non è corretto - secondo Fontana - che il destino di una regione possa essere legato ad un indicatore esile come Rt Sintomi. Non è possibile che i destini di milioni di persone siano affidati a dati esili, convenzionali e facoltativi. È impensabile che la compilazione di campi indicati da Iss come facoltativi determini la collocazione di una Regione in zona rossa. Proprio per questo avevamo chiesto di sospendere per 48 ore l'efficacia della ordinanza del Ministro della Salute. Ciò non è avvenuto e non ci è rimasto altro che ricorrere al Tar".
"Ricorso prosegue, lombardi stufi di essere umiliati"
"Siamo in zona arancione grazie al nostro ricorso che, a differenza di quanto sostengono alcuni organi di stampa, prosegue nel merito - ha affermato il governatore confermando la decisione di rivolgersi al Tar del Lazio -. Verrà implementato questa settimana con l'impugnazione dei verbali della Cabina di Regia e del Cts, nonché della parte dell'ordinanza del Ministero che fa riferimento ai quei verbali". La regione "è disponibile, come sempre - ha precisato il presidente -, alla collaborazione istituzionale e a un confronto tecnico per definire nuovi parametri, ma non accetto che la Lombardia venga calunniata con mistificazioni della realtà. È una vergogna quello che sta succedendo e lo dico non per me o per la mia giunta, ma per i lombardi che sono stufi di essere umiliati".