Così il sindaco di Bergamo: "Mi sembra incredibile che in questa regione, la più colpita dalla pandemia, si sia ritenuto di iniziare così lentamente rispettando ferie e giorni festivi come se vaccinare le persone non fosse la priorità assoluta"
Si dice "sconcertato" il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, per i ritardi nelle vaccinazioni in Lombardia, e in un'intervista a La Repubblica attacca: "Mi sembra incredibile che in questa regione, la più colpita dalla pandemia, si sia ritenuto di iniziare così lentamente rispettando ferie e giorni festivi come se vaccinare le persone non fosse la priorità assoluta". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - LA SITUAZIONE A MILANO - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
"Un vaccino in più, una vita in più"
Per il sindaco dem "un vaccino in più è una vita in più messa al sicuro: andare avanti rapidamente è un imperativo. Fare un bilancio dopo pochi giorni è prematuro, è vero, ma non è presto per prendere la misura giusta", ha aggiunto. "Il senso dell'urgenza è plasticamente leggibile nell'organizzazione di Israele, che sta vaccinando i suoi abitanti sette giorni su sette, 24 ore su 24" e questa "è la giusta velocità", ha sottolineato Gori. "Purtroppo è la Regione che comanda. Non c'e' spazio di autonomia per i singoli ospedali", ha lamentato. Per il sindaco di Bergamo "il giudizio politico su questa maggioranza" nella regione Lombardia "non può essere circoscritto solo a Gallera, ma lui e' l'assessore alla Sanità". Se si deve dimettere? "Avrebbe dovuto farlo da tempo". è la risposta. Perché "in questo contesto, la risposta di Gallera non sta né in cielo neé in terra, come peraltro gli ha fatto notare la sua stessa maggioranza".
"Vengano coinvolti Comune e medici di famiglia"
Inoltre, come per la campagna vaccinale contro l'influenza, anche in quella contro il Covid dovrebbero essere coinvolti Comuni e medici di famiglia, secondo il sindaco di Bergamo, almeno per quei vaccini che non richiedono lo stoccaggio in speciali freezer. "Leggo di padiglioni, bandi per medici, app. Tutto ok - ha scritto su Twitter -, ma perché non si parte dalla rete dei medici di famiglia? I comuni mettono gli spazi, come già x la campagna antinfluenzale. Non per Pfizer (che ha bisogno di logistica ad hoc), ma per gli altri vaccini non vedo strada migliore".
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