Covid, Fontana a Sky TG24:"Con ripartenza Lombardia sarà locomotiva"

Lombardia

"Superata l'emergenza sanitaria sono assolutamente convinto che ci sarà una ripartenza grazie allo spirito tipicamente lombardo - sostiene il governatore della Lombardia -. Parlando con le persone non le ho trovate abbattute, ho visto uno spirito positivo"

"Lo spirito della Lombardia che ho potuto raccogliere in queste settimane durante le quali ho iniziato un tour in tutte le province lombarde, parlando con tanti rappresentati dell'imprenditoria, del commercio e del turismo, è ancora molto positivo nonostante le difficoltà economiche che si stanno affrontando". Lo ha dichiarato a Sky TG24 il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, intervistato sull'emergenza Coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - MAPPE E GRAFICI - L'EMERGENZA IN LOMBARDIA E A MILANO) nel programma ‘L’Intervista di Maria Latella’.

"Lombardia sarà ancora la locomotiva del Paese"

"Sono assolutamente convinto che superata l'emergenza sanitaria - ha aggiunto il presidente - ci saranno le condizioni per il rilancio della nostra economia, per la ripresa delle attività, per una ripartenza tipicamente lombarda". La Lombardia, secondo il governatore "saprà essere ancora una volta la locomotiva di questo Paese. Lo dico proprio perchè ho trovato, nonostante tutto, non abbattimento, ma voglia di guardare avanti con positività e capacità di reagire di fronte a queste difficoltà".

"Stanziati quattro miliardi per comuni lombardi"

"Abbiamo stanziato quattro miliardi per il 2020-21-22 - ha detto il governatore -, quest’anno volevamo che le risorse venissero immediatamente investite e abbiamo deciso di assegnarli a tutti i comuni lombardi in base al numero degli abitanti e abbiamo posto come unica condizione che i cantieri venissero aperti entro la fine dell’anno". La distribuzione di questi fondi "ha avuto grande successo – ha spiegato Fontana - perché i comuni hanno potuto tirare fuori dal cassetto tutti quei progetti predisposti da anni ma per i quali non avevano risorse. Sono partiti 2.600 cantieri ed entro la fine di dicembre partiranno gli ultimi 400. Sono risorse che vanno nella direzione delle esigenze più sentite come l’ammodernamento di edifici scolastici, miglioramenti di viabilità, interventi su edifici pubblici. Gli altri 3 miliardi e 600 milioni  - ha precisato - abbiamo deciso di distribuirli seguendo le indicazioni dell’Ue per i grandi interventi come gli 800 mln destinati all’innovazione, ricerca e università, più di 1 mld e mezzo alle opere di infrastrutturazione di cui sentiamo la necessità e anche alla digitalizzazione".

"La Lega vuole un'Ue forte ma diversa"

"Credo che quello della Lega non sia l’approccio sbagliato - ha sottolineato Fontana parlando delle posizioni della Lega nei confronti dell'Unione Europea -, condivido per esempio questa iniziativa dell’Ue di interessarsi in prima persona nell’acquisizione dei vaccini per distribuirli a tutti i membri dell’Ue. È una dimostrazione, a mio giudizio, di quando io ritengo positiva ed essenziale la presenza dell’Ue. Altra cosa quando si comporta non da madre ma da matrigna. Io credo nell’Ue - ha aggiunto -, ma bisognerà cambiare alcune scelte fatte in questi anni e darle un’impostazione diversa. Non vedo una contraddizione fra quello che dico io e quello che dice il mio movimento e cioè una Ue forte ma diversa" .

"Errori? Conti vanno fatti alla fine"

"Sugli errori bisognerà aspettare la fine di questa epidemia perché purtroppo tante cose che venivano viste come un errore grave poi sono cambiate strada facendo. Penso che i conti vadano fatti alla fine - sottolinea Fontana -. Ad esempio, venni accusato in maniera violentissima quando, prima che emergesse la pandemia, avevo chiesto che venissero effettuati dei controlli da chi arrivava dalla Cina in quel periodo. Venni accusato di ogni male perché mi ero presentato con una mascherina perché gettavo discredito sul nostro Paese e oggi invece la mascherina è considerata elemento essenziale per contenere la diffusione del virus. È difficile fare i conti oggi, quando sappiamo ancora poco del virus".

"Grande spirito della comunità lombarda"

In merito a quello che salverebbe del suo operato, Fontana afferma che "la cosa che voglio salvare è lo spirito di resistenza, di reazione e la voglia di combattere che la comunità lombarda, e prima di tutto la Sanità. Credo che la Lombardia sia stata colpita come poche parti nel mondo, ciononostante la nostra comunità non si è mai persa d’animo. Credo che la Sanità lombarda abbia dimostrato una capacità di reagire e di saper affrontare queste immense difficoltà e, credo, debba essere portata come esempio positivo e non già negativo". Sulle critiche piovute per la gestione della pandemia Fontana ha detto che la Regione è stata attaccata perché "prima della classe". A questo si è aggiunta "una squallida strumentalizzazione politica che insieme al resto ha provocato un attacco ingiustificato nei confronti della Lombardia".

"Differenze tra regioni dipendono solo dalla violenza del virus"

Alla domanda sulle differenze di gestione della pandemia fra Lombardia e Veneto Fontana ha affermato: "Non credo che il tipo di sistema sanitario sia responsabile o meritevole dei numeri che si sono realizzati. Sono convinto che tutto dipenda dalla violenza con cui il virus attacca una Regione". Secondo Fontana, nella prima ondata "la Lombardia è stata particolarmente colpita perché il virus girava da alcuni mesi. È un dato di fatto di cui anche gli scienziati sono sicuri perché all’interno della Regione c’è una contagiosità altissima a causa di una grande mobilità per motivi di lavoro e studio. Prima della pandemia il trasporto pubblico locale trasportava un milione di pendolari, questo ci dice molto sulla potenziale diffusione del virus". Per il governatore il Veneto "ha condizioni sociali ed organizzative diverse – ha detto -. Aldilà di alcune affermazioni fondate sul nulla da parte di alcuni, quando noi ci siamo accorti di questo virus la gente doveva essere ricoverata perché non respirava più. Ciò detto noi ci siamo resi conto che la nostra organizzazione sanitaria merita dei miglioramenti, non ci sono dubbi". Sulla proposta ipotizzata dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, di introdurre un ‘passaporto sanitario’ Fontana è d’accordo: "Sarebbe una scelta molto intelligente e utile".

"Il modello Ospedale della Fiera è stato replicato in Italia ed Europa"

Sulla questione Ospedale della Fiera, Fontana precisa che "non è assolutamente vero che le aziende abbiamo ritirato i finanziamenti. È successo esattamente il contrario, non abbiamo speso tutte le donazioni che ci sono state mandate. Essendo donazioni ‘modali’ abbiamo chiesto di poterle utilizzare per altre iniziative che stiamo concordando". L'Ospedale della Fiera per il presidente "è stata la dimostrazione della strumentalizzazione. Credo che questa scelta, fatte anche in altri paesi europei e in altre regioni italiano come Marche e Puglia, deve essere considerato come una tutela per il futuro che spero non avvenga mai. L’Ospedale della Fiera è un sicurezza che dobbiamo avere per eventuali situazioni negative".

"Con Governo rapporti buoni, solo piccoli conflitti nel merito"

Parlando dei rapporti con il Governo Fontana ha dichiarato di aver avuto un "buon dialogo all'inizio con tutti i rappresentanti, anche con il premier Conte". Il rapporto poi "si è stretto con Boccia e Speranza perché per loro competenze sono ministri più legati all'emergenza e al dialogo con le regioni. Ci sono stati piccoli conflitti ma sempre nel merito, in funzione dialettica e propositiva. Con Speranza c’è stata un’interlocuzione quasi quotidiana nei momenti di difficoltà, non ho mai aspettato più di due trilli al telefono. Gli auguro che questa fase della vaccinazione possa essere realizzata tempestivamente e con la massima diffusione fra tutta la popolazione perché è l’unico modo per sconfiggere il virus - ha aggiunto -. Gli auguro che ci si possa incontrare per discutere di altri problemi della Sanità che sono tanti, come l’eliminazione dei tanti tagli degli ultimi anni. Nella Sanità bisogna investire, perché è una spesa buona. E questa pandemia ha dimostrato che se c’è stato un errore negli ultimi dieci anni è stato quello di fare troppi tagli alla Sanità".

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