Così il primo cittadino: "Il mio impegno sarà quello di creare una classe dirigente e un candidato a prendere il testimone"
"A gennaio dirò con chiarezza ai milanesi quale sarà la compagine. Non molto diversa da quella attuale. Ci sarà una lista Beppe Sala sindaco. Il minimo comune denominatore è che sarà una lista di giovani, guidata da un candidato e da una candidata. Un uomo e una donna, giovani, che ho già individuato e che spero di annunciare dopo le feste". Così il sindaco di Milano Beppe Sala racconta della sua ricandidatura sulle pagine de Il Corriere della Sera.
La ricandidatura
"Mi ricandido per fare una vera rivoluzione", ha detto il primo cittadino. "Se i milanesi mi riconfermeranno saranno i miei ultimi cinque anni da sindaco - ha aggiunto - il mio impegno sarà quello di creare una classe dirigente e un candidato a prendere il testimone. Ci sarà un gruppo di persone che si giocherà le carte per essere il delfino o la delfina". Sul rapporto con il M5s: "Vorrei vedere cosa succede nelle altre città. Credo però che pur portando grande rispetto per i 5stelle ci sia tanta distanza tra le nostre e le loro proposte, perciò è meglio che ognuno si presenti per conto proprio". Mentre "con i Verdi sto discutendo. Abbiamo avuto confronti anche aspri, ma rimane il fatto che il mio credo ambientalista è fortissimo. Mi auguro che si possa trovare una convergenza. Io mi sento 'verde' e se non troveremo una strada sarò io a interpretare il pensiero ecologista. La speranza è che i Verdi siano nell'alleanza".
"Angela Merkel ha dato il meglio"
"Angela Merkel" ha saputo usare le parole giuste durante la pandemia: "Il sogno di ogni politico è lasciare dando il meglio di sé nell'ultima fase della propria carriera. E Merkel, nell'ultima fase, sta dando il meglio. L'ammiro profondamente". Quanto a Milano dice che "una delle risorse è la vita ricchissima dei suoi quartieri. In passato tanti hanno parlato di città policentrica arrivando a mitizzarla, ma mai a realizzarla. Ora ci sono i presupposti perché questo accada. Noi crediamo nella città in 15 minuti, rifondata sulla prossimità. Ci crediamo perché una delle cose che cambierà sarà la mobilità. Significa garantire ai cittadini tutti i servizi primari vicino a casa, appunto in 15 minuti a piedi o in bicicletta. Bisogna trovare la formula per dare la dignità del vivere anche a chi non abita in un quartiere centrale. Sì, la Milano del futuro è policentrica". Milano esce molto provata dalla pandemia, l'epoca delle città sia al tramonto? "Bisogna avere un altro disegno, consapevoli che abbiamo di fronte 24 mesi di sofferenza e che ci vorrà tempo per rimettere in moto la macchina; le città non sono al tramonto".