Milano, caso Bt Italia: 21 rinviati a giudizio, una condanna a un anno

Lombardia
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Una persona ha ricevuto la sentenza in rito abbreviato per la vicenda con al centro la società controllata di British Telecom. Dibattimento fissato al 26 gennaio

Il gup di Milano, Manuela Cannavale, ha rinviato a giudizio 21 imputati (non 22 come riportato in un primo momento dalle agenzie), società compresa, e ha condannato, in abbreviato, a un anno di reclusione una persona, per la vicenda con al centro il caso Bt Italia, la controllata di British Telecom. Il giudice che ha accolto la richiesta dei pm Silvia Bonardi e Monia Di Marco e ha fissato il dibattimento per il 26 gennaio davanti alla seconda sezione penale del Tribunale.

Le accuse

Come si evince dal decreto che dispone il rinvio a giudizio del gup Manuela Cannavale, sono usciti dal procedimento l'ex amministratore delegato Gianluca Cimini, morto la scorsa estate, e l'ex presidente di Bt Italia Luis Satorre Alvarez per prescrizione. I destinatari della chiusura delle indagini erano 23 persone fisiche e una persona giuridica. Tra le persone per cui il prossimo 26 gennaio si aprirà il dibattimento a Milano ci sono Corrado Sciolla, successore di Satorre Alvarez alla presidenza di Bt Italia, gli ex direttori finanziari Luca Sebastiani e Alessandro Clerici, e gli ex responsabili delle fatturazioni Giacomo Inganamorte e Antonio Giulio Guarini. E poi anche Andrea Alessandri, come revisore di PriceWaterhousecoopers ed ex responsabile del team di revisione dei bilanci di Bt Italia, che è il solo a rispondere di falsità nelle relazioni o nelle comunicazione dei responsabili della revisione legale. L'ex direttore finanziario Stefania Truzzoli è stata, invece, condannata in abbreviato a un anno di reclusione (pena sospesa) per falso in bilancio mentre è stata assolta per frode in pubbliche forniture. Reato quest'ultimo contestato ad alcuni di coloro che sono stati rinviati a giudizio e che riguarda un appalto.

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