Milano, manifestazione non autorizzata dei rider

Lombardia

Sono oltre un centinaio le persone in corteo, che sta creando problemi alla circolazione stradale. Questa manifestazione segue quella del 30 ottobre in piazza XXIV Maggio, dove i lavoratori hanno protestato contro il contratto collettivo siglato da Assodelivery e Ugl, in vigore da oggi

Oltre un centinaio di rider è in corteo a Milano. Si tratta di una manifestazione non annunciata né autorizzata dalla questura che sta creando problemi alla circolazione stradale. Il gruppo era partito da via Torino e ha attraversato il centro fino ad arrivare a piazza Duomo, dove resterà lì in presidio. Il 30 ottobre si era svolta un’altra protesta in piazza XXIV Maggio, contro il contratto collettivo siglato da Assodelivery e Ugl, in vigore dal 3 novembre.

Il corteo

Il corteo ha proseguito la marcia lungo via Manzoni, in direzione di piazza della Repubblica. Non è chiaro il percorso: al momento sembra che il gruppo stia percorrendo le vie della città con l'intento di portare la propria protesta al maggior numero possibile di cittadini. La manifestazione non autorizzata è monitorata dalle forze dell'ordine, che stanno creando un cordone per evitare ulteriori ingorghi.

La protesta del 30 ottobre

"Si profila un nuovo lockdown e noi rider torneremo a essere essenziali, non vogliamo però essere chiamati eroi ma solo avere i diritti che ci spettano". Era questa la rivendicazione dei fattorini a due ruote di Milano riuniti lo scorso 30 ottobre in piazza XXIV Maggio. Il contratto collettivo era stato definito "un accordo capestro con un sindacato di comodo" da parte delle sigle in piazza, Deliverance Milano, Cgil e Uil. "Da oggi dichiariamo guerra alle piattaforme - è il messaggio dei rider -: la prossima volta, oltre a impugnare i contratti organizzeremo dei picchetti davanti ai ristoranti. Siamo stufi, non siamo schiavi ma lavoratori: da oggi con noi non si scherza".  'Veri diritti, no a falsi contratti', lo striscione dietro cui erano riuniti un centinaio degli oltre 3mila rider.

Cgil Milano: “Ogni licenziamento sarà un ricorso

"A tutti - ha spiegato Francesco Melis, di Cgil Milano - in queste settimane Deliveroo, Glovo, Just Eat e Uber, hanno scritto una mail per dire che o sottoscrivono il nuovo contratto o non lavorano più. E che quella lettera vale da preavviso per il licenziamento. Ogni licenziamento sarà un ricorso".

Attivista Deliverance: “Vogliamo malattia, ferie e paga oraria”

Secondo Angelo, rider e attivista sindacale di Deliverance, il nuovo contratto "è peggiorativo. Prima non avevamo diritti, ora ancora meno. Dopo due anni di trattative - ha continuato - la legge 128 che ci dava finalmente la tutela contro l'infortunio, l'assicurazione sociale. Ma la Cassazione ha detto che ai lavoratori della consegna del cibo spettano tutti i diritti della subordinazione. L'accordo capestro, criticato anche dall'ufficio legale del ministero del Lavoro, invece mantiene il cottimo. Vogliamo malattia, ferie e paga oraria".

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