Ndrangheta, riciclaggio tramite Lotto in tv: 29 indagati tra cui carabiniere e poliziotto

Lombardia

Al centro dell'inchiesta una "associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro di provenienza illecita, ricavato per il tramite di trasmissioni televisive specializzate nella previsione dei numeri del lotto, con l'aggravante di aver agevolato l'attività della 'ndrangheta"

Un sistema di riciclaggio di denaro, anche sfruttando le vincite al Lotto, è stato scoperto dai carabinieri di Brescia. Dalle prime ore della mattina, in tutto il territorio nazionale, 150 militari del Comando provinciale hanno eseguito provvedimenti cautelari nei confronti di numerosi soggetti accusati di "associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro di provenienza illecita, ricavato per il tramite di trasmissioni televisive specializzate nella previsione dei numeri del lotto, con l'aggravante di aver agevolato l'attività della 'ndrangheta". I militari hanno eseguto anche il sequestro di beni per 25 milioni di euro. L'operazione, denominata 'Scarface', è coordinata dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani.

Gli arresti

Otto persone sono state arrestate e condotte in carcere, sei sono state messe ai domiciliari, per cinque è scattato l'obbligo di dimora e altre due sono state sottoposte a misure interdittive. Le accuse sono di "associazione per delinquere" finalizzata al "trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ed emissione di fatture per operazioni inesistenti", con l'aggravante per alcuni di aver tenuto la condotta "al fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose".

Tra gli indagati anche un carabiniere, N. F., in servizio a Chiari nel Bresciano, e l'ex comandante della Polizia stradale di Chiari S. M. Entrambi sono accusati di corruzione per aver favorito F. M., imprenditore bresciano nel settore televisivo, ritenuto il vertice del gruppo criminale. Il comandante della stradale, per evitare verbali elevati all'imprenditore dopo un incidente stradale, nel dicembre 2018 avrebbe ricevuto dall'uomo due biglietti per assistere alla partita Juventus-Inter nel settore Tribuna Boniperti. I due uomini delle forze dell'ordine sono stati raggiunti da misura interdittiva della sospensione dell'esercizio di funzione di pubblico ufficiale. 

L'inchiesta

L'inchiesta interessa le province di Brescia, Bergamo, Cremona, Asti, Imperia, Savona, Sassari e Torino. L'articolata indagine, avviata nell'agosto del 2017 e consistita in attività d'intercettazione e analisi tabulati telefonici, oltre a perquisizioni e pedinamenti, ha accertato che il riferimento al vertice dell'organizzazione era F. M., un imprenditore pregiudicato, residente nel Bresciano, che utilizzava le proprie imprese televisive operanti in ambito locale e nazionale attraverso trasmissioni per le previsioni delle estrazioni del lotto. L'uomo era il collettore di ingenti risorse economiche, frutto anche di attività illecite, che provvedeva a riciclare attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, reimmettendole nel tessuto economico legale. Tale sistema, garantendo l'evasione fiscale e la disponibilità di somme contanti sottratte al fisco, favoriva oltre che lo stesso soggetto anche esponenti di spicco della 'ndrina Barbaro-Papalia di Buccinasco (Milano), rispetto alla quale, pur non risultando affiliato, l'imprenditore può considerarsi contiguo. Da qui la contestazione dell'aggravante di agevolare l'attività delle associazioni mafiose. 

Il sistema

"Il sistema è semplice. Segnalata la vincita, il soggetto che deve riciclare paga in contanti il vincitore, si fa registrare la vincita e pulisce il denaro": così il pm Ambrogio Cassiani, sintetizza come il gruppo sfruttava le vincite al Lotto per riciclare il denaro. "I nostri principali indagati avevano costruito una rete di soggetti che si erano prestati a segnalare le vincite", aggiunge il magistrato. I coinvolti pulivano il denaro anche attraverso le vincite alle slot machine e poi attraverso le ristrutturazioni immobiliari.

"Siamo davanti ad un fenomeno socio criminale che interessa fortemente il nostro territorio sul quale operano organizzazioni criminali strutturate a volte in cooperazione con parte dell'imprenditoria locale che collaborando con esponenti della criminalità organizzata ottenevano dei servizi mirati al riciclaggio del denaro prudenti di illecite attività", spiega il procuratore capo di Brescia Francesco Prete.

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