“La situazione è oggettivamente grave e io non posso stare qua a girarmi dall'altra parte, bisogna fare le cose con buonsenso", ha detto il sindaco del capoluogo parlando dell'aumento dei casi in città e provincia
"Noi siamo qua per cercare di trovare delle soluzioni, perché se la pandemia si scatena in una grande città l'effetto è dirompente", ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ai microfoni di Radio Deejay parlando dell'aumento dei casi in città e provincia. "Questo per dire che la situazione è oggettivamente grave e io non posso stare qua a girarmi dall'altra parte, bisogna fare le cose con buonsenso", ha aggiunto. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI – LA SITUAZIONE A MILANO)
L'appello di Sala ai cittadini
"Noi dobbiamo proteggere quella fascia di età, quindi rivolgo un invito a gli over 65, state a casa in questo momento, vedete poca gente, rinunciate agli affetti purtroppo, ma siete quelli più a rischio", questo l'appello del sindaco rivolto alla popolazione più anziania. "In questo momento sono altissimi i numeri dei ricoverati, non ragioniamo solo di terapie intensive ma bisogna creare spazi di isolamento - ha aggiunto Sala - Mi sono fatto l'idea che certamente adesso il virus sta colpendo in termini di fasce di età, in modo diverso. Poco fa ho parlato con il professor Remuzzi che mi ha detto che in Italia ci sono stati 36 mila morti a oggi, 33 mila sono over 65. Quindi distinguiamo tra chi è contagiato e chi purtroppo ci lascia le penne".
Sala: “L'idea di chiudere la sera non è una follia nata in Lombardia”
"Il quadro è questo, in questo momento c'è un'impennata dei ricoveri in Lombardia tranne che per tre province, Bergamo, Brescia e Cremona, perché li c'è una sorta di immunità ma che prezzo hanno pagato per arrivarci? Milano non può pagare questo prezzo, per le sue dimensioni avrebbe un problema enorme", ha poi spiegato Sala, parlando della scelta presa dai sindaci lombardi insieme alla Regione Lombardia di istituire un coprifuoco dalle 23. "Questa idea di chiudere la sera non è che sia una follia che è nata in Lombardia, oggi Parigi è in lockdown dalle 21 alle 6 per un mese, io sono stato a Londra tre settimane fa e alle 22 i ristoranti chiudono, Barcellona ha i centri commerciali chiusi per 10 giorni. Quindi le grandi città hanno oggi questo tipo di rischio, purtroppo è così".
Il nodo dei trasporti a Milano
"Io capisco l'osservazione che i mezzi pubblici sono troppo affollati. Ritorniamo ai bollini rossi e alle distanze? Si può fare, magari si deciderà anche di farlo", ha proseguito il primo cittadino commentando il tema dell'affollamento dei mezzi pubblici. "Ma con i bollini rossi si traportava fino al 25% del carico massimo, oggi siamo al 55%. Se si decide che una persona su due non può salire sulla metropolitana e quindi il sistema si adegua di conseguenza, si può fare - ha aggiunto - Ma sulle metropolitane non c'è nessuna altra via che questa. A chi dice mettici più mezzi io vorrei solo dire che dal momento in cui ordini un vagone della metropolitana al momento in cui arriva passano tre anni". Sugli autobus "abbiamo aggiunto, andando a recuperare anche mezzi vecchi che erano di scorta, il 10-15% di mezzi e abbiamo chiesto al personale di fare gli straordinari".
Sala: “Su Area B penso torneremo sui nostri passi”
"Io sull'Area B non ho nessun problema e probabilmente ritorneremo sui nostri passi, perché in questo momento ha senso - ha spiegato Sala - Non sono convinto sull'Area C perché se uno entra dove parcheggia le macchine? Il centro di Milano è fatto in un certo modo", ha infine affermato Sala parlando di una possibile marcia indietro sull'accensione delle telecamere di Area B, la zona a traffico limitato che corrisponde a quasi tutta la città e che impedisce la circolazione e l'ingresso dei veicoli più inquinanti.