Il chirurgo, in solido con il responsabile civile Multimedica spa, è stato anche condannato a versare una provvisionale di 300 mila euro alla paziente e di 20 mila euro al marito
E' stato condannato oggi a Monza a 2 anni di carcere, senza sospensione, per lesioni colpose gravissime, il chirurgo che nel 2016, alla MultiMedica di Sesto San Giovanni (Milano), ha asportato a una donna lo stomaco "per errore" dopo una errata "diagnosi di tumore maligno". Lo ha deciso il giudice Angela Colella che ha disposto inoltre disposto per l'uomo, V. C., l'interdizione dall'esercizio della professione sempre per 2 anni. Il chirurgo, in solido con il responsabile civile Multimedica spa, è stato anche condannato a versare una provvisionale di 300 mila euro alla paziente e di 20 mila euro al marito. Assolta invece la dottoressa che era stata secondo operatore.
L'accusa
Stando alla ricostruzione del pm monzese Alessandro Pepè, la 53enne, madre di tre figli e con un lavoro nel campo della ristorazione, per circa dieci mesi, dopo l'intervento di gastrectomia totale del 4 aprile del 2016, non riuscì ad avere una vita normale e perse 30 chili. Anche oggi si porta dietro una "malattia certamente o probabilmente insanabile", la perdita di un organo. La donna, come si legge negli atti dell'inchiesta, diede il "consenso informato" a quell'asportazione per una "diagnosi di tumore maligno dello stomaco" priva "di qualsiasi riscontro". Secondo il gruppo ospedaliero MultiMedica invece "fin dall'inizio, il chirurgo ha sostenuto con la nostra struttura sanitaria di essere intervenuto su un organo malato, nel primario interesse della paziente e nel pieno rispetto di tutte le regole della scienza medica".
Il racconto della paziente
"Ridotta ormai ad uno scheletro vivente, il 19 aprile (del 2016, ndr) venni dimessa e rimandata a casa", ha raccontato la paziente nella sua denuncia, dove spiega come da un incidente stradale nel quale rimase coinvolta a fine marzo di quell'anno, che le lasciò sintomi vari come nausea e vomito, si arrivò fino al ricovero al MultiMedica di Sesto e poi all'operazione in cui le venne tolto lo stomaco.
"E' stata fatta giustizia - ha commentato il legale della paziente - affermando la straordinaria gravità della condotta posta in essere dal primario che l'ha operata e l'estrema gravità del danno, soprattutto esistenziale, subito dalla mia cliente".