Il principale ospedale della provincia è stato condannato in sede civile a versare 92mila euro, vale a dire 300 euro al mese fino al compimento del 25esimo anno di età del bambino
Gli Spedali civili di Brescia sono stati condannati a versare 92mila euro a una coppia di genitori che hanno messo alla luce un figlio indesiderato. La donna infatti era stata sottoposta a intervento chirurgico per la chiusura delle tube, intervento però non riuscito. Questo è quanto riporta Il Giornale di Brescia, spiegando che il principale ospedale della provincia è stato condannato in sede civile a versare 92mila euro, vale a dire 300 euro al mese fino al compimento del 25esimo anno di età del bambino.
La decisione del Tribunale
La coppia di coniugi bresciani, di 50 e 48 anni, impiegati in ambito sanitario, sono stati assistiti dall'avvocato Paolo Persello, del foro di Udine e - riporta il Messaggero Veneto - hanno visto riconosciuta dal tribunale la "lesione al loro diritto di autodeterminazione nella scelta di non procreare". La mamma ha inoltre ottenuto l'ulteriore somma di 1.513 euro, a titolo di risarcimento del danno subito per la diastasi dei muscoli della parete addominale. Nel 2011 - ricorda il quotidiano - una causa promossa dallo stesso avvocato Persello per conto di una coppia friulana davanti al tribunale di Tolmezzo si era conclusa in modo analogo e "quel pronunciamento - aveva commentato il legale - aveva rappresentato un precedente giudiziario unico nell'ordinamento italiano".