Incendio nel Mantovano, scoperto capannone degli orrori

Lombardia

Nella struttura gli inquirenti hanno trovato carcasse, ossa, pelli di animale e, si presume, ossa umane. Due persone, un docente del dipartimento di Scienze biologiche di una università italiana e il padre, sono state denunciate per uso illegittimo di cadavere, delitti contro gli animali e deposito incontrollato di rifiuti

Un piccolo incendio in campagna ha fatto scoprire ai carabinieri un 'capannone degli orrori' nel Mantovano. Una volta spento il rogo i militari hanno notato che erano andati bruciati materiali plastici ma anche alcuni crani probabilmente di cetacei e hanno sentito un odore nauseabondo, proveniente dal vicino capannone agricolo che conteneva freezer, scatole, cassette, barattoli e provette con centinaia di carcasse, ossa, pelli di animale e quelle che si presume siano ossa umane dell'800.

La scoperta

I carabinieri della Stazione di Borgo Virgilio con la collaborazione del Gruppo Forestali di Mantova e del Nucleo CITES di Bergamo hanno denunciato due persone, un docente del dipartimento di Scienze biologiche di una università italiana e il padre, con l'accusa di uso illegittimo di cadavere, plurimi delitti contro gli animali, domestici e selvatici e in parte rientranti nella convenzione di Washington, e anche per deposito incontrollato di rifiuti.

Avviate le indagini

Dopo il primo intervento del servizio veterinario dell'ATS Val Padana, vista la situazione e la varietà delle specie presenti, sono stati chiamati i carabinieri forestali ed in particolare del CITES dell'Armai, reparto specializzato che ha fra i suoi compiti quello di contrastare il traffico di specie protette sul territorio nazionale. Nel corso delle attività di catalogazione sono stati trovati reperti in parte etichettati, surgelati ed in alcuni casi in cattivo stato di conservazione e in stato avanzato di decomposizione. Tra le specie protette sono stati censiti gusci di tartarughe, pelli di lupo, falchi ma anche parti di rettili, balene e giraffe. Il tutto è stato "collezionato" senza alcuna autorizzazione ed in assenza di qualsivoglia certificazione ed ora le indagini continuano per risalire alla provenienza degli animali. L'area è stata posta sotto sequestro.

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